Tempi ancora lunghi per la realizzazione dei sottoservizi intelligenti in via Fortebraccio. E’ un tratto inserito con una perizia di variante e per esso è stato chiesto il parere della Soprintendenza.
Un tratto che non faceva parte del progetto iniziale del primo stralcio dello smart tunnel di 17 km che la stazione appaltante Gran Sasso acqua spa sta eseguendo all’Aquila. E’ un tratto inserito con una perizia di variante e per esso è stato chiesto il parere della Soprintendenza, che si è già espressa per la presenza, nel sottosuolo, di un sistema fognario antico, risalente tra il 1600 e il 1800.
Gran Sasso Acqua ha annunciato che “sono stati ultimati i saggi archeologici sul primo tratto di via Fortebraccio, da Porta Bazzano a salire fino allo Sdrucciolo dei Poeti”.
Ora il tratto sarà riasfaltato e domani, mercoledì, sarà riaperto, ma la “riapertura – come spiega l’ente in una nota – non vuol dire che i lavori siano terminati, perché, una volta finiti i saggi archeologici, si dovrà decidere come intervenire per realizzare il tunnel”.
E la decisione dovrà essere presa di concerto con la Soprintendenza, alla quale spetta l’ultima parola sull’esecutività o meno del progetto proposto da Gran Sasso Acqua. A spiegare lo stato dell’arte dei lavori e la direttrice dei lavori Alessandra Màrono.
L’intero progetto dei tunnel intelligente è arrivato a buon punto. Proprio ieri è stato redatto il 17esimo sal (stato di avanzamento dei lavori) che fotografa il 90 per cento dell’avanzamento dei lavori. Mancano all’appello circa 20 strade centrali dell’Aquila, molto complesse da portare avanti per la presenza di diversi ostacoli, come i puntellamenti degli edifici danneggiati, che interferiscono con i cantieri (è il caso di via Paganica e via Dei Sali) oppure il ritrovamento ancora di un reperto archeologico all’incrocio di via Castello. Intanto per questo primo stralcio la fine dei lavori è prevista, secondo il cronoprogramma della Gsa, entro il 31 luglio 2020.
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