Tornimparte dice no alla realizzazione di un immenso rilevato di terra, una sorta di grande terrapieno al posto del viadotto rampa di svincolo autostradale. Il sindaco: “Uno scempio ambientale di cui non si conosce la reale tenuta”.
La demolizione completa del viadotto, rampa di svincolo di Tornimparte, e la sua sostituzione con un rilevato di terra rinverdita e la deviazione per alcune centinaia di metri del letto del fiume Raio, che attraversa l’autostrada vicino all’imbocco della galleria di San Rocco. E’ il progetto di adeguamento proposto un anno fa da Strada dei Parchi, ente gestore dell’autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo, necessario per ammodernare il viadotto di rampa, inadeguato non soltanto dal punto di vista della sicurezza, ma anche per quanto riguarda l’efficienza infrastrutturale: i mezzi pesanti, ad esempio, lo attraversano con difficoltà.
Un’opera che stravolge un pezzo di montagna, con un impatto ambientale evidente – in sostanza nascerebbe una costa di montagna oggi inesistente e che insospettisce i tornimpartesi. La comunità di Tornimparte, l’amministrazione comunale e il sindaco Giacomo Carnicelli dicono no a un’opera enorme, non condivisa, della quale non si conosce la reale tenuta, e chiede a Strada dei Parchi di condividere con l’amministrazione il progetto definitivo in un tavolo intorno al quale possa sedere anche una sua rappresentanza. La vallata del Raio è d’altra parte già stata distrutta 60 anni fa con la realizzazione dell’autostrada, che ha stravolto la campagna interropendo il corso del fiume che fino ad allora irrorava i campi e arricchiva colture e pascoli.
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