L’Abruzzo è una regione virtuosa, che spende bene i fondi europei Fers e Fse.
E’ quanto emerso nel corso del tavolo tecnico che si è tenuto questa mattina a Palazzo Silone, sede della Giunta regionale, tra il presidente vicario Giovanni Lolli, la segreteria del ministro per il Sud Barbara Lezzi (assente all’ultimo momento per impegni istituzionali), il direttore generale dell’Agenzia per la Coesione, il capo Dipartimento per le politiche di coesione, il Direttore generale e i capi dipartimento regionali. Lolli ha ribadito la capacità dell’Abruzzo di spendere i fondi europei, programmati in tutte le linee di destinazione con la programmazione che va dal 2014 al 2020.
La Regione Abruzzo, a seguito dei bandi emanati e delle graduatorie approvate, ha elaborato un piano di spesa che avrà la sua piena attuazione in autunno, in linea con le tempistiche imposte dalla Commissione Europea. La Regione Abruzzo dovrà infatti garantire per il Fondo Sociale Europeo un avanzamento di spesa al 31 dicembre 2018 di 12,8 milioni di euro, pari al 95% del programma di 142 milioni e per il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) una spesa di 37,8 milioni pari al 14% del programma di 271 milioni. Dimostrando così, dati alla mano, di poter raggiungere una spesa di 22 milioni su Fse e 49 su Fesr superando i target previsti. Il direttore generale Caponetto ha confermato come la Regione abbia impresso una notevole accelerazione in questi ultimi mesi. Prima di questa estate i dati avevano fatto aprire un riflettore sull’Abruzzo ma ad oggi si segnala un’accelerazione sulla spesa certificata che ha superato tutte le verifiche di tipo amministrativo. Cosi’ il presidente vicario dell’Abruzzo, Giovanni Lolli, a margine della riunione con la struttura del ministero per il Sud, dei tecnici dell’Agenzia per la coesione e del dipartimento per le Politiche di coesione che si e’ svolto oggi, a palazzo Silone, a L’Aquila, ha affermato:
Vorrei lasciare al prossimo governo regionale conti in ordine e un avanzamento della spesa in regola. Esco da un incontro con la struttura ministeriale confortato dal fatto che i dati che abbiamo fornito dimostrano che non c’è alcun rischio di disimpegno dei fondi comunitari”.
“Ringrazio la struttura del ministro che – ha proseguito Lolli – con particolare cura ci ha accompagnato oggi in questo approfondimento sul tema dell’utilizzo dei fondi europei per conoscere e soprattutto valutare. Abbiamo target di spesa da raggiungere obbligatoriamente fissati alla data del 31 dicembre per cui nella giornata odierna c’è stata una verifica sullo stato di avanzamento dei programmi. Esco tranquillizzato, ma non disarmato perché dobbiamo continuare a lavorare. C’è grandissima attenzione da parte del ministero, ma anche grande disponibilità. Le strutture amministrative devono essere impegnate e mobilitate per il pieno raggiungimento degli obiettivi”.
IL SERVIZIO DEL TG8:
La replica del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo:
Il consigliere e presidente della Commissione di Vigilanza Febbo in una nota afferma:
“Seguendo le orme del predecessore anche il Presidente facente funzione, Giovanni Lolli, se la canta e se la suona da solo nascondendo sotto il tappeto il disastro e l’enorme ritardo accumulato da questo Governo regionale sulla spesa dei fondi comunitari. E’ noto come, purtroppo, la nostra Regione sia posizionata terzultima nella spesa del Feasr e penultima nella gestione dei fondi Fesr e Fse. Mai l’Abruzzo aveva raggiunto questo pessimo e negativo risultato causando la restituzione all’Europa di consistenti risorse economiche che non sono state impegnate in bandi e avvisi. Infatti l’Abruzzo nel 2019 potrebbe restituire risorse comunitarie non spese per qualcosa come 37 milioni di euro. Infatti, Giovanni Lolli sara’ regolamente smentito, purtroppo, dai dati del report trimestrale al 30 settembre pubblicati e resi noti dai diversi ministeri che certificavano nuovamente il disastro causato dal duo D’Alfonso-Rivera. Quindi invito il presidente Lolli a non continuare a sottovalutare il problema con dichiarazioni rassicuranti ma, al contrario, di trovare soluzioni che possono in parte rimediare o almeno arginare la perdita dei fondi comunitari che dovevano essere gestiti diversamente, casomai attraverso un’Autorita’ di Gestione competente e concreta”.