Una primavera e un inizio estate freschi e piovosi, temporali improvvisi, grandine, alluvioni, temperature basse che tra fine maggio e giugno – specie nell’entroterra abruzzese – hanno persino fatto riaccendere i riscaldamenti, ad esempio nelle scuole.
Ma che cosa sta succedendo? Tra cambiamenti climatici e global warming dovremo dimenticare le caldi estate mediterranee? E che cosa ci aspetta dal punto di vista meteorologico di qui a settembre? E’ ciò che cerca di comprendere e studiare il Cetemps, il Centro di eccellenza per la previsione di eventi severi dell’Università dell’Aquila, con i suoi ricercatori e strumentazioni e modelli d’avanguardia.
Il Cetemps porta avanti un lavoro basato sull’analisi di serie storiche di dati, sperimentali e di rianalisi, e sui risultati di simulazioni modellistiche su scala globale e regionale ottenuti con modelli climatici; affronta inoltre diverse tematiche, ad esempio la produzione di previsioni climatiche stagionali sulla regione del Mediterraneo.
E proprio il Cetemps, da settembre, sarà al centro della prima laurea magistrale di secondo livello internazionale dedicata alla Scienza e tecnologia dell’atmosfera.
Il servizio del Tg8