Nell’ospedale di Atri (Teramo), dove sono 54 i posti letto Covid, restano operativi anche gli altri servizi e reparti.
A garantirlo è stato il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, durante un incontro con il sindaco Piergiorgio Ferretti.
L’ospedale San Liberatore di Atri manterrà tutte le prestazioni in essere e tutti i reparti presenti resteranno operativi, nonostante il terzo piano dell’ala est vecchia del presidio ospedaliero sia operativo come reparto Covid con 54 posti letto di terapia non intensiva.
Il sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti ha preteso e ottenuto apposite garanzie dal direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, sulla piena operatività del nosocomio. All’incontro erano presenti, oltre ai primari, anche il direttore dell’ospedale San Liberatore, Marino Iommarini, il consigliere regionale Emiliano Di Matteo e la direttrice sanitaria Maria Mattucci. Dunque quello di Atri non sarà solo un Covid Hospital, come temuto da molti cittadini della zona, ma conserverà anche altri servizi.
Il terzo piano dell’ala est (reparto Covid) è completamente separato da tutti gli altri reparti, con un ingresso e percorsi dedicati e distinti. Il Centro di Salute Mentale è già operativo nei locali dell’ex Pretura, in piazza Duchi Acquaviva.
“Questa mattina ho ottenuto tutte le rassicurazioni e le garanzie del caso dal direttore generale Di Giosia – commenta il sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti – di non interrompere la cura di tutte le altre patologie, essendo questa, come più volte ho ribadito e sollecitato, l’esigenza delle comunità di cui il San Liberatore è bacino. Considerando che il nostro ospedale è quello che offre più prestazioni di quelli periferici e che le altre patologie, a seguito ai ritardi dovuti alla prima fase dell’emergenza, in tutti i nosocomi purtroppo sono aumentati e si sono aggravati. Il reparto destinato a pazienti Covid è già operativo in sicurezza e grazie a percorsi separati da divisori, corridoi distinti e ascensori separati, non vi sarà nessuna intersezione con le altre zone dell’ospedale. Anche il servizio di radiologia per i pazienti Covid è separato, c’è infatti una nuova TAC a 80 strati con medici appositamente dedicati”.