Anche in Abruzzo emergono perplessità rispetto alla decisione di lasciare i ragazzi della prima media a scuola in presenza e quelli della seconda e della terza in dad.
La quadratura del cerchio è, per antonomasia, un’operazione complessa, anzi impossibile. Immaginiamo poi se l’operazione debba avvenire a scuola e in tempo di covid. Eppure è quasi un’impresa del genere che sono chiamate a compiere sia le famiglie che le scuole, in particolare quando occorre assicurare il diritto allo studio ai ragazzini della prima, della seconda e della terza media. Per esempio, può capitare che si abbia un figlio in terza, quindi in didattica a distanza, e uno in prima, quindi con lezioni in presenza, e che quindi va anche accompagnato a scuola… Ma la didattica differenziata rende difficile anche il lavoro di docenti e di dirigenti scolastici. Comunque la si pensi riguardo alla scelta del governo, è certo che non sembra accontentare tutta la platea degli interessati.
Il servizio del Tg8 cerca di approfondire queste tematiche: