“Non sono ottimista”. Le parole del vicepresidente e assessore regionale alle attività produttive Giovanni Lolli su una delle vertenze più pesanti non solo per l’Abruzzo, ma per tutto il Paese, quella della Honeywell di Atessa, sono inequivocabili.
Le trattative serrate e i tanti tavoli anche a livello ministeriale non lasciano ancora presagire spiragli di luce per la grande azienda produttrice di turbo diesel di ultima generazione, la cui dirigenza francese ha deciso di delocalizzare le attività in Slovacchia.
Una vertenza seguita passo passo dal Governo centrale: oggi ci sarà un altro incontro con il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, e ci si aspetta – sottolinea Lolli -una prima risposta anche dai dirigenti. I lavoratori, intanto, da quasi un mese e mezzo sono in sciopero e tra cortei, sit-in e incontri, vogliono tenere alta l’attenzione sulla difficile vertenza occupazionale. I 420 dipendenti si oppongono alla volontà della multinazionale di chiudere i battenti. Sarebbe un durissimo colpo per l’occupazione in Val di Sangro, a essere penalizzato sarebbe, infatti, anche l’indotto.