Si riaccende la polemica sul canile di Pescara: nonostante gli interventi tampone, è in pessime condizioni. Il Comune promette soluzioni, ma non si sa ancora dove troveranno ricovero i 70 cani ospiti della struttura.
È proprio lì dove non dovrebbe essere, anzi dove non dovrebbe esserci niente: a 70 metri dal fiume Pescara, in via Raiale. E il fatto che gli ospiti della struttura siano più cani che umani non può rendere il problema meno grave. Eppure, del canile di Pescara si discute da almeno 20 anni, ma di soluzioni vere nemmeno l’ombra. La gestione del ricovero, che attualmente ospita circa 70 cani, è affidata alla Lega nazionale per la difesa del cane (Lndc), ma sono gli stessi operatori a denunciarne l’inadeguatezza. Nell’alluvione del 1992, a causa dell’esondazione del fiume, qui trovarono la morte più di 150 cani. Dopo quel tragico episodio ci sono stati alcuni interventi, sono stati annunciati progetti, e si sono fatte manifestazioni di protesta. Nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelleaveva dato l’allarme sul possibile sgombero del canile per consentire l’ampliamento della Città della Musica. I pentastellati hanno parlato di “lassismo” dell’amministrazione, colpevole di aver “ignorato il problema per un anno, arrivando all’inizio dei lavori senza alcuna soluzione per i cani”.
Oggi il sindaco, Carlo Masci, in una nota, interviene sull’argomento e chiarisce:
“In attesa di realizzare il rifugio per cani, che finalmente sostituirà quella struttura fatiscente e fuori norma, stiamo cercando una sistemazione provvisoria adeguata. L’amministrazione comunicherà a breve quale sarà la destinazione degli amici a quattro zampe, ovviamente provvisoria, prima ancora di passare alla realizzazione della nuova struttura di ricovero attesa infruttuosamente da molto tempo”.
Il primo cittadino parla di un nuovo canile ma non entra nei dettagli. Nel 2019 Masci annunciò la realizzazione di un sito intercomunale unico per tre strutture – il canile sanitario della Asl, un rifugio per cani e un’oasi felina – che dovrebbe sorgere a Spoltore (Pescara). In quell’occasione, nel ringraziare i volontari della Lndc, aveva definito “indecenti” le condizioni in cui versa l’attuale struttura, sottolineando che “è inconcepibile che sia quello il canile di una città come Pescara”.
(Immagine di repertorio)