Con l’approvazione di una mozione che si potrebbe definire della discordia due settimane fa il Consiglio comunale ha stabilito lo sgombero del cosiddetto “asilo occupato”.
Un edificio da sempre al centro della dialettica politica tra sostenitori – l’ex amministrazione comunale che h aperto le porte di quello che un tempo ospitava il centro sociale per anziani più grande dell’Aquila, per dare uno spazio di socialità ai giovani e alle associazioni culturali rimasti senza punti di riferimento dopo il terremoto – e i detrattori, come le opposizioni politiche critiche per la scelta di permettere l’occupazione abusiva di un edificio pubblico.
Una soap opera che ha toccato alcuni giorni fa, la punta più alta di tensione con il provvedimento a firma del capogruppo di Forza Italia Roberto Junior Silveri che ne stabiliva lo sgombero, diciamo, fuori tempo massimo, in quanto l’edifico è in realtà vuoto dal 18 gennaio scorso. L’ultima puntata riguarda, finalmente, l’assegnazione dell’incarico per la progettazione definitiva di quello che diventerà un centro culturale e sociale dalla duplice anima: da un lato i giovani, che avranno i loro spazi di aggregazione, e dall’altro i pensionati, con un nuovo centro sociale ristrutturato grazie a 500mila euro raccolti dallo Spi a livello nazionale.
Oltre 2 milioni e mezzo di euro, invece, quelli provenienti dall’ex ministero della Politiche giovanili, i cosiddetti “Fondi Meloni”, per il centro culturale giovanile, rimasti dopo il terremoto impantanati fra mille rivoli burocratici. E dopo l’assegnazione della progettazione a uno studio professionale di Bologna, si dovrà provvedere alla gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, con l’apertura del cantiere in tempi rapidi. Il recupero dell’ex asilo occupato è soltanto il primo tassello della riqualificazione dell’area tra San Basilio e l’ex ospedale San Salvatore, dove oggi si trova il polo universitario umanistico, oggetto di un imponente studio di fattibilità che vede anche l’importante impronta dell’università.
Su cui pesa, tuttavia, ancora l’incognita sullo spostamento della sede dell’Arta, l’Agenzia regionale per la Tutela ambientale, e che potrebbe stabilire il destino dell’intero progetto strategico di riqualificazione di San Basilio, via Duca degli Abruzzo con parte delle mura urbiche recuperate e, più a valle, via della Croce Rossa e il camminamento pedonale al di sotto delle mura cittadine.
Il servizio del Tg8