Tre avvisi di garanzia per questioni legate al Cus, il Centro Universitario Sportivo della “d’Annunzio”, sarebbero stati notificati ad altrettanti alti quadri dirigenziali.
Tre avvisi di garanzia per altrettanti alti quadri dirigenziali dell’Università “d’Annunzio” di Chieti Pescara. La notizia circola con crescente insistenza da alcune ore proprio nei corridoi dei piani alti di via de Vestini, a Chieti. I tre avvisi di garanzia sarebbero scaturiti da questioni legate al Cus, il Centro Universitario Sportivo della “d’Annunzio”, da due anni nel mirino della gestione Di Ilio-Del Vecchio a suon di palazzetti chiusi, attività sportive interrotte, denunce, lucchetti e disservizi per studenti e squadre universitarie. Un ruolo importante nella vicenda porterebbe in zona Palacus a Chieti scalo. I tre avvisi sarebbero stati notificati a personaggi noti e con ruoli importanti in ambito amministrativo-dirigenziale. Tutto questo mentre si attende, probabilmente per giovedì, il pronunciamento del giudice per le indagini preliminari Radaelli sulla richiesta di interdizione per rettore e dg: lo scorso 27 gennaio, appena un giorno dopo l’inaugurazione del nuovo anno accademico, il gip aveva interrogato rettore e dg per quasi cinque ore comunicando poi ai rispettivi avvocati che il pronunciamento sarebbe arrivato a breve salvo poi fissare un ulteriore tempo di riflessione prima di sciogliere ogni riserva. L’inchiesta del pubblico ministero Giancarlo Ciani è stata avviata dopo un esposto in Procura del professor Luigi Capasso, ex membro del consiglio d’amministrazione dell’ateneo, ed ex direttore del Museo universitario. Le ipotesi accusatorie formulate dalla Procura vanno dal falso all’abuso sia per Di Ilio che per Del Vecchio, alla violenza privata (in relazione al contenuto di alcune lettere inviate a Capasso) solo per il rettore. Una nuova tegola giudiziaria quella dei tre avvisi di garanzia delle ultime ore che rischia di piombare davvero come un macigno sulla già accesa campagna elettorale per l’elezione del rettore. Ad oggi in campo sono già scesi con l’ufficialità di progetti, idee e rinnovamenti sostanziali Caputi, Rea e Trinchese: a volerne fare una questione di sedi siamo a due espressioni delle facoltà di Chieti contro la sola, ad ora, giunta da viale Pindaro. La cosa più evidente ad oggi è che tutti e tre sembrano voler segnare un punto di svolta col presente, un cambio di rotta: insieme a chi già nei mesi scorsi ha messo nero su bianco la propria posizione a sostegno, ad esempio, dei tecnico amministrativi c’è chi scendendo in campo in vista della sfida delle urne mostra con eguale chiarezza scelte di campo e distanze di sostanza.
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