La neve finisce al centro di uno scontro tutto politico. Mentre gli operatori turistici e montani del Gran Sasso tirano il collo in attesa dell’arrivo annunciato delle prime vere precipitazioni nevose previste nelle prossime ore, a livello politico si consuma una nuova polemica.
Nuova, ma che in realtà proviene da una gestione passata del Centro turistico del Gran Sasso non efficiente, da scelte non mirate allo sviluppo della stazione sciistica più alta dell’Appennino, che è arrivata alla fine delle festività natalizie senza poter attivare gli impianti.
Motivo: a Campo Imperatore si scia soltanto con neve naturale, circostanza che da un lato viene difesa dal sindaco Massimo Cialente come una giusta tutela ambientale dall’impatto con un impianto artificiale; dall’altro additato come causa di crisi per i borghi pedemontani. E in quest’ultima posizione ci sono soprattutto gli operatori turistici e i maestri di sci, che vivono del lavoro fornito dalla neve.
Invece, niente neve, niente prenotazioni negli alberghi, e niente sciatori sulle piste. Su questo aspetto punta il dito Luigi Faccia, direttore della Scuola di Sci di Assergi, che accusa il sindaco e con lui tutti i soggetti che in qualche modo gestiscono la stazione di Campo Imperatore, di avere costretto il Gran Sasso a restare “ fuori tempo e fuori mercato, solo perché degli ambientalisti radical chic – sostiene Faccia – vogliono fare i salottieri sulle spalle di chi vuole vivere di montagna”. In una lunga lettera inviata alla stampa Faccia – che è tra i promotori del referendum per rimodulare i confini del Parco e delle aree Sic del Gran Sasso – intende “chiarire l’equivoco “ambientale” che si innesca – dice – quando si parla di Innevamento Artificiale Programmato”.
E rivolgendosi a Cialente, Faccia aggiunge: “Lei, caro sindaco, è rimasto a qualche annetto fa quando i produttori usavano alcune sostanze che catalizzavano e facilitavano la formazione del nucleo di congelamento”. Oggi non è più così. Polemica o no, il risultato è che la stazione di Campo Imperatore, sebbene sia la più alta dell’Appennino, è chiusa (aperti invece Roccaraso-Pratello-Pizzalto, Ovindoli, Pescasseroli, Campo Felice grazie proprio all’innevamento artificiale).
A Campo Imperatore la neve dei giorni scorsi non è bastata ad aprire in sicurezza le piste. Aperta la funivia, ma si aspetta fiduciosi la più abbondante nevicata di domani e di venerdì per consentire l’apertura degli impianti a partire, per lo meno, dal weekend in arrivo.