La Asl di Lanciano Vasto Chieti si appella al Comune del capoluogo teatino per dirimere la vicenda dell’ex asilo Peter Pan dove dovrebbe sorgere un distretto sanitario
Il direttore generale della Asl di Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, si appella nuovamente al Comune di Chieti, affinché definisca la vicenda relativa all’acquisto dell’ex asilo Peter Pan, destinato a ospitare il Distretto Sanitario.
«Non è stato fatto alcun passo avanti», ha dichiarato il direttore Schael, aggiungendo: «Il tempo stringe e la preoccupazione sale».
La vicenda verte su un problema strettamente giuridico: l’Azienda sanitaria è pronta ad acquistare l’immobile, che però è situato su un terreno di cui altri rivendicano la proprietà, ragione per la quale la stipula di un atto risulta impossibile.
«La Asl non può investire soldi pubblici su un bene del quale rischia di perdere il possesso in caso di contenzioso con i soggetti che ne rivendicano la proprietà», ha aggiunto il dg Schael. «Non possiamo compiere alcun passo fin quando siamo esposti alla possibilità di subire la privazione dell’ex asilo senza idonee garanzie da parte del Comune. L’Azienda sanitaria, come chiarito in più occasioni, è pronta ad andare dal notaio già da domani per formalizzare l’acquisto; nel caso il Comune non abbia risolto la questione della proprietà possiamo procedere con l’apertura del cantiere solo a fronte di una fideiussione che garantisca la Asl da un eventuale spossessamento del bene. I pareri legali che abbiamo acquisito non lasciano aperta la porta ad altre possibilità, come, peraltro, già esplicitato con comunicazione ufficiale al Comune.
Pertanto è tempo di arrivare a una definizione perché diversamente i fondi a disposizione dovremo investirli su altri territori e Chieti perderà un’occasione preziosa per la sanità territoriale non certo per responsabilità dell’Azienda sanitaria, che in questa vicenda ha agito fin dal primo momento con correttezza e trasparenza. Lo abbiamo ribadito anche nell’ultima nota inviata al Comune a cui abbiamo chiesto una soluzione del problema entro il 31 gennaio, senza ulteriori rinvii.»