Lo sciopero delle Camere Penali fa slittare al 14 febbraio la sentenza della Corte Appello per il processo dei fatti di Rigopiano
La sentenza in Corte d’Appello per il processo di Rigopiano all’Aquila slitta al 14 febbraio, a causa dello sciopero delle Camere Penali, previsto per la settimana in cui erano state programmate le udienze del 7 e quella del 9 con la relativa lettura del dispositivo di sentenza. A stabilirlo è stato il presidente del collegio dei giudici, Aldo Manfredi.
Eventuali repliche saranno anticipate al 31 gennaio, mentre il pronunciamento della sentenza si prevede per il 14 febbraio.
Intanto nel corso dell’udienza di oggi, venerdì 26 gennaio 2024, sono state affrontate questioni inerenti la costruzione dell’Hotel e le presunte responsabilità della Gran Sasso Resort.
«Luciano Sbaraglia, il tecnico che nel 2006 ha redatto la relazione per l’ampliamento del resort, all’epoca non aveva strumenti sufficienti per poter prevedere eventi catastrofici come quello che si è verificato il 18 gennaio del 2017», ha detto il legale Pietro Cesaroni, aggiungendo che si tratta di «un aspetto già individuato dal giudice Sarandrea nella sentenza di assoluzione in primo grado.»
Sugli elementi di assoluta imprevedibilità si è invece concentrata ancora una volta la relazione dell’avvocato Massimo Galasso, difensore della Gran Sasso Resort e dell’ex direttore Bruno Di Tommaso:
«In nessun modo si poteva immaginare quello che stava per accadere e i richiami frequenti di quei giorni erano più che altro legati ai soli problemi di viabilità, ma non c’era e non poteva esserci alcuna percezione che potesse abbattersi sulla struttura una tragedia di quella portata.»