All’Aquila l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar: la presidente Panzironi ribadisce il problema della carenza di organico
La presidente Panzironi ha sottolineato i problemi irrisolti della carenza di organico e dei magistrati, ma i risultati sono comunque rilevanti. Nel corso del 2023 è stata abbattuta una parte consistente di lavoro arretrato. Definiti 689 ricorsi dei 550 riferibili all’anno precedente per cui in termini assoluti si è passati dalle 1409 pendenze complessive alle 1135 del 31 dicembre 2023.
Anche per i riti camerali si è abbattuto molto l’arretrato. I tempi di definizione dei giudizi sono al di sotto della media nazionale. Un dato significativo è rappresentato dall’esigua percentuale tanto di appelli quanto di riforma delle sentenze emesse dal Tar Abruzzo.
Il 2023 ha fatto registrare 86 appelli. Le sentenze di primo grado non impugnate sono state 430 su 510 pronunce: il tasso di definitività è pari all’83%.
Per quel che riguarda il contenzioso la prima materia è l’edilizia, seguita dagli appalti. In flessione i ricorsi per ambiente, sanità e concorsi. Qualche novità nel settore delle interdittive antimafia: sono stati accolti alcuni ricorsi soprattutto legati alla mafia dei pascoli, anche se il fenomeno non ha assunto contorni di rilievo sotto il profilo numerico.
Alcuni temi sono stati particolarmente significativi: su tutti la soppressione di alcune sedi territoriali.
Tra le criticità sono stati segnalati problemi nella struttura ma soprattutto negli organici, sempre sottodimensionati. Rispetto al 2023 è stata aggiunta una nuova unità per i magistrati ed è stato registrato l’ingresso di nuovi funzionari e amministrativi.
La presidente ha parlato anche di prospettive, soprattutto circa l’evoluzione delle tecnologie.