A Pescara non si placano le polemiche intorno ai famigerati T-red. Dopo l’annuncio del sindaco Masci di toglierli il M5s va all’attacco: «Il sindaco è pronto a rinnegare se stesso pur di raccattare consensi»
«L’unico a non poter gioire della vittoria di Marsilio in Abruzzo è proprio il sindaco Carlo Masci, che nella città di Pescara ha vissuto un’anteprima di quello che lo aspetta a giugno con le amministrative: una totale bocciatura della sua amministrazione, che ha schierato nella competizione regionale mezza Giunta pescarese, senza che nessuno venisse eletto. Una debacle che ora lo spinge a dichiarazioni disperate in cui rinnega prima le scelte su Via Marconi e ora quelle sui T-Red, pur di provare a convincere i cittadini pescaresi di essersi ricreduto».
Questo il commento del Movimento 5 Stelle all’indomani delle dichiarazioni del sindaco Carlo Masci che, dopo aver annunciato l’intenzione di ripristinare i parcheggi su Via Marconi, si è detto pronto a togliere anche i T-Red ai semafori provando a recuperare consensi tra i cittadini insoddisfatti.
«Dichiarazioni che hanno il sapore della boutade elettorale», commentano i consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo, «e non faranno altro che indispettire ancor di più migliaia di cittadini che per mesi sono stati vessati dai T-Red voluti da Masci, che ora si riscopre possibilista nel rimuoverli a qualche settimana dalle elezioni amministrative, dopo aver messo le mani nelle tasche dei cittadini per oltre 11 milioni di euro solo tra il 2021 ed il 2022 (dati ufficiali del Ministero dell’Interno)».
All’orizzonte anche il nuovo codice della strada che dovrebbe essere approvato prossimamente, e che vedrà proprio nell’utilizzo di T-Red e autovelox uno degli aspetti più attenzionati dalla riforma.
«Una vera e propria stretta sull’installazione di rilevatori di velocità, troppo spesso disposti in maniera strumentale», proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo, «più con l’obiettivo di fare cassa che di pensare davvero alla sicurezza stradale. Lo testimonia l’utilizzo che ne è stato fatto a Pescara, dove in Via di Sotto i cittadini si ricordano ancora l’operazione bancomat portata avanti per settimane dal sindaco Masci, o in centro (proprio in prossimità del Palazzo di Città) dove insistono T-Red ad ogni incrocio, in una zona di traffico frenetico dove l’unico interesse dell’amministrazione di centrodestra è poter sparare nel mucchio tra migliaia di automobilisti al giorno.»
Con l’imminente riforma del codice della strada, invece, rilevatori di velocità e T-Red dovranno essere posizionati con motivazioni di sicurezza documentate, mentre si sta ragionando su un vero e proprio divieto di installazione, dove sono già in vigore limiti di velocità adeguati, come potrebbe già essere la soglia massima dei 50 km/h sulle strade urbane.
«Non è quindi la promessa di un salvatore della patria improvvisamente colto dall’illuminazione», concludono Alessandrini, Sola e Di Renzo, «ma la preoccupazione che i suoi “bancomat stradali” possano essere censurati proprio dal nuovo codice della strada, o dall’apprensione di chi vede sfuggirsi di mano il consenso elettorale ed è pronto a rimangiarsi qualunque scelta pur di provare a riabilitare la propria immagine agli occhi dei cittadini. Ma i pescaresi hanno imparato a proprie spese a conoscerlo bene in questi cinque anni e il loro giudizio uscirà dalle urne il prossimo 9 giugno.»