L’Istituto nazionale di astrofisica con sede a Teramo guida lo studio internazionale che ha misurato la distanza tra la Terra e le galassie dell’ammasso della Vergine. Al lavoro anche per misurare l’espansione dell’universo
«Le stelle sono buchi nel cielo da cui filtra la luce dell’infinito»: così era per Confucio, filosofo cinese vissuto tra il VI e il V secolo a.C.. Da sempre il cielo e le stelle hanno appassionato studiosi e curiosi di ogni epoca ed età. E se è vero che, come spesso si dice, il sogno di ogni bambino è stato quello di fare l’astronauta, in pochi poi ci sono riusciti davvero ad andare nello spazio o più semplicemente a coltivare una passione, trasformandola in una vera e propria professione.
È stato certamente così per i ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica che ha sede a Teramo e che ha guidato un recente studio internazionale che ha misurato la distanza tra la Terra e le galassie dell’ammasso della Vergine. Un lavoro che è riuscito a esplorare la struttura tridimensionale dell’oggetto studiato con un livello di precisione mai raggiunto prima, come ha spiegato al Tg8 Michele Cantiello dell’Inaf Abruzzo.
La particolarità di questo studio, oltre alla dimensione ragguardevole del campione preso in considerazione, sta nel fatto che le misure sono tra le più precise mai registrate, in grado di dettare anche nuovi vincoli per la cosmologia.
I ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica d’Abruzzo con sede a Teramo lavorano anche ad altri progetti, che nei prossimi anni riveleranno anche dati relativi all’espansione dell’universo.