Pescara: Coldiretti in piazza contro i danni nei campi provocati dai cinghiali

Coldiretti domani nelle piazze italiane per salvare i campi dai danni causati dalle incursioni dei cinghiali. Anche gli agricoltori abruzzesi pronti a manifestare a Pescara

Dall’Emilia Romagna all’Abruzzo fino alla Sardegna, va da nord a sud la mobilitazione della Coldiretti con migliaia di agricoltori in piazza per fermare l’invasione dei cinghiali. L’appuntamento è per domani, giovedì 27 giugno 2024, con le manifestazioni programmate a Bologna, Pescara e Cagliari, sotto le sedi della Regione per chiedere l’adozione immediata di un piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, con l’applicazione a livello locale delle misure previste dal decreto interministeriale, varato lo scorso anno.
La nuova mobilitazione segue quelle già organizzate in Umbria, Lombardia e Calabria, con gli agricoltori della Coldiretti che hanno sfilato per le vie di Perugia, Milano e Cosenza con trattori e cartelli, per lanciare il proprio grido d’allarme rispetto a una presenza fuori controllo dei cinghiali che ha assunto i contorni di una vera e propria calamità naturale. In tutte le città sono intervenuti anche i vertici regionali, che hanno voluto incontrare gli agricoltori.

LA MANIFESTAZIONE A PESCARA
A Pescara la manifestazione di domani si svolgerà con centinaia di agricoltori per chiedere un cambio di passo sulle politiche relative ai piani di contenimento degli ungulati, sino ad oggi dimostratesi inefficaci.
Il raduno degli agricoltori è previsto alle 9 in piazza della Repubblica, dove a partire dalle 10 si muoverà il corteo lungo corso Vittorio Emanuele II fino a piazza Unione: è qui che è previsto il comizio con l’intervento dei dirigenti di Coldiretti. Ci saranno agricoltori provenienti da tutte le province, ma anche un presidio di trattori guidati dai giovani imprenditori agricoli dell’organizzazione, come simbolo delle nuove generazioni che credono nel made in Italy agroalimentare.
L’obiettivo della mobilitazione è far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Nel piano della Regione dovrà essere previsto il coinvolgimento attivo dei proprietari e conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio e la costituzione di un corpo di Guardie volontarie a livello provinciale, per colmare il deficit di organico della polizia locale con la possibilità di agire anche nelle aree protette.

«È un’invasione che mette a rischio campagna e città», sostiene Coldiretti Abruzzo. «È fondamentale contenere quanto prima un’invasione che in Abruzzo è diventata una vera e propria emergenza con 100mila di esemplari liberi di muoversi senza ostacoli, con un impatto devastante sulla produzione alimentare. La situazione è critica in tutte le province, con conseguenze insopportabili sia per le aziende che le persone.»

L’allarme lanciato da Coldiretti riguarda campagna e città, agricoltori ma anche cittadini che vogliono contenere un pericolo per i campi e per le strade. Tra i motivi della mobilitazione ci sono anche le problematiche collegate alla peronospora, che ha fortemente penalizzato uno dei settori principali dell’agricoltura abruzzese, oggi in stato di crisi. E per finire, un messaggio all’Europa: l’invito a valorizzare maggiormente le produzioni agricole di qualità e il made in Italy agroalimentare, ritenuto «in pericolo per la costituzione di un’alleanza tra grandi multinazionali che vogliono distruggere il sistema agroalimentare italiano con la compiacenza di Unionfood e Confagricoltura.»

Anna Di Giorgio: