Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, esprime profonda preoccupazione per l’omicidio del 16enne avvenuto domenica pomeriggio in città: «Società chiamata a riflettere»
L’omicidio del 16enne Christopher Thomas Luciani, compiuto domenica pomeriggio a Pescara, ha sconvolto non solo la città adriatica, ma un intero paese, che ora riflette sull’accaduto, cercando i punti di rottura di una società che si scopre danneggiata. Anche il sindaco di Pescara, Carlo Masci, si interroga sull’accaduto.
«Sono preoccupato per la nostra società in generale, perché questo evento poteva accadere in qualsiasi città italiana. Questa società deve riflettere sulle fondamenta. E’ un delitto che mette in discussione tutta la società perché nasce da ambienti normali. Se le famiglie non riescono a intercettare il disagio dei propri figli anche e soprattutto per una questione di affetto, ebbene che si diano più strumenti alle scuole.
Il ferro di cavallo è stato abbattuto ma il problema droga sussiste? Vero, era comunque il fortino della criminalità ma questo episodio non esce da quel contesto. La scuola e le famiglie devono viaggiare insieme.
Però ci sono i parchi nei quali il fenomeno della droga è diffuso? Bisognerebbe fare più attività di prevenzione? La prevenzione in questa città avviene perché sento le forze dell’ordine che ogni giorno agiscono, controllano, verificano. Però è anche vero che gli strumenti normativi non permettono un’attività pressante perché se uno spacciatore di fumo ha una dose personale che poi vende non è perseguibile. Quindi diventa una caccia all’ago in un pagliaio. Nell’ultimo anno i sequestri di droga e gli arresti sono stati tanti, ma evidentemente non bastano ancora perché quello della droga è un fenomeno in espansione.»