Il caldo e la crisi idrica mettono in ginocchio l’agricoltura nel Fucino: -40% della produzione. Gli agricoltori chiedono investimenti immediati
Gli agricoltori della piana del Fucino contano i danni prodotti dal grande caldo e dalla crisi idrica. Secondo Confagricoltura, la produzione agricola è scesa almeno del 40% nel corso della stagione estiva, con pesanti ripercussioni per l’intero comparto, chiamato a fare i conti con un bilancio negativo senza precedenti. Gli operatori del settore agricolo attendono non tanto i ristori, ma gli investimenti da tempo promessi sul sistema d’irrigazione.
«Per garantire il proprio reddito gli agricoltori hanno bisogno di produrre, quindi è urgente investire in bacini di accumulo che consentano di immagazzinare acqua nei momenti invernali per poi sfruttarla nei periodi estivi», dichiara Erminio Pensa, rappresentante di Confagricoltura. «Non occorrono opere faraoniche che portano via solo risorse, ma piccoli sistemi di accumulo.»
Secondo Pensa la crisi va superata attingendo a nuove risorse, in grado di sostituire gli attuali sistemi di irrigazione, «obsoleti, che utilizzano ingenti quantitativi di acqua» con sistemi innovativi come quelli a goccia.