Ortona, probabile caso di Dengue: il Comune aumenta la disinfestazione

zanzare copia

A Ortona spunta un caso di probabile Dengue: il Comune aumenta trattamenti di disinfestazione per prevenire la trasmissione del virus che non avviene da uomo a uomo.

Aggiornamento – Il caso risale alla scorsa settimana. Il paziente è stato curato all’ospedale di Pescara ed è stato già dimesso in buone condizioni.

Con una nota della UOC Servizio igiene epidemiologica e sanità pubblica- Asl 02 Lanciano Vasto Chieti è stato comunicato un caso probabile di Dengue relativo a un paziente residente a Ortona.

Sulla scorta di quanto è disposto nel “Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (Pna) 2020/2025” sono state subito messe in atto dall’amministrazione comunale tutte le misure utili a prevenire la trasmissione del virus ponendo maggiore attenzione a una corretta gestione del territorio con azioni di risanamento ambientale con l’obiettivo di eliminare i siti in cui le zanzare si riproducono e ridurne la densità, sia nelle aree pubbliche che private.

In particolare il comune ha richiesto alla Eco.Lan spa di procedere alla disinfestazione per tre giorni consecutivi e per un raggio di almeno 200 metri dal luogo in cui la persona si è infettata, di effettuare trattamenti larvicidi delle caditoie, tombini, bocche di lupo sulle aree pubbliche, eliminazione dei focolai larvali rimovibili, una maggiore attenzione nel trattamento dei rifiuti e nella pulizia delle strade, la pulizia di aree abbandonate e nella manutenzione delle aree verdi.

DENGUE: TRASMISSIONE E CONTAGI
Di origine virale, la dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri (FONTE: Istituto superiore di sanità).