Muore per emorragia cerebrale e dona gli organi: all’ospedale Mazzini di Teramo il gesto di solidarietà di un’operatrice sanitaria 60enne e dei suoi familiari. Per la Asl è la settima donazione dall’inizio del 2024
Si sono concluse nella giornata di ieri, mercoledì 11 settembre 2024, le procedure per una donazione multiorgano avvenuta all’ospedale Mazzini di Teramo. La donatrice è una donna teramana di 60 anni, deceduta per un’emorragia cerebrale devastante. La donna, operatrice sanitaria della Asl di Teramo, aveva dedicato la sua vita alle cure del prossimo, sempre in prima linea, nell’emergenza.
Era ricoverata in rianimazione da qualche giorno a causa di una devastante emorragia cerebrale e le sue condizioni, nonostante tutti i tentativi di salvarla, sono peggiorate fino alla diagnosi di morte con criteri neurologici, accertata dal collegio medico dedicato, nel lasso di tempo di sei ore previsto per legge.
Il periodo di osservazione si è concluso nel pomeriggio di ieri e subito dopo sono iniziate le procedure per verificare l’idoneità alla donazione. Nella notte sono arrivate al Mazzini equipe da Roma e da Palermo. Andranno a trapianto nella giornata di oggi il cuore, il fegato e in un momento successivo le cornee che sono state trasportate all’Aquila.
La donna ha una storia di vita fortemente caratterizzata dalla generosità e i familiari, condividendo i principi e i valori che hanno caratterizzato la vita della donna, hanno detto sì alla donazione.
«Un dono che, nonostante la morte, ha moltiplicato la vita», ha commentato il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia. «È questa la settima donazione multiorgano nella Asl di Teramo nel 2024. La cultura donativa è ormai patrimonio, in primis, dei nostri operatori sanitari e il gesto di solidarietà verso il prossimo, messo in atto dalla donna e dai sui familiari, contribuisce ancor di più a diffondere nella nostra comunità il senso profondo della donazione. La Asl di Teramo si unisce al profondo dolore dei familiari ed esprime gratitudine per il prezioso lavoro svolto in vita e per l’elevato valore di quest’ultimo gesto.»