Silvi, crisi idrica: la replica del sindaco Scordella

Dopo le ultime accuse rivoltegli in merito alla carenza di acqua potabile, in particolare nel giorno di Ferragosto, il sindaco di Silvi Andrea Scordella replica agli attacchi di chi lo accusa dei problemi legati alla crisi idrica

La replica del primo cittadino è rivolta anche ad alcuni articoli pubblicati su un giornale web; chiamati in causa anche i social.

«Leggere certe assurdità sulla mia attività di sindaco, più che rabbia mi fa pena», ha dichiarato il sindaco Scordella. «Sul problema dell’approvvigionamento idrico ho fatto sentire la mia voce a tutela dei legittimi interessi di Silvi dai primi giorni del mio insediamento in Comune nel 2018 fino a questa mattina. Recentemente in un summit da me convocato in Comune, i rappresentanti di ACA e Ruzzo, a seguito della mia pressante richiesta, pur confermando l’estrema gravità della situazione, hanno assicurato che comunque Silvi avrebbe avuto un aumento di 50 litri di acqua al secondo da parte del Ruzzo.
Del problema ho investito le massime cariche delle istituzioni regionali e provinciali dal presidente Marsilio al vice presidente Imprudente fino al Prefetto di Teramo che sta seguendo passo passo questa vicenda.
Mi si rimprovera di aver partecipato alla cerimonia dell’apertura della Porta Santa di Atri, adempimento istituzionale che si ripete da tanti anni, che ho effettuato con senso di intima partecipazione quale massimo rappresentante della città di Silvi e come cristiano praticante. Chi ha scritto quell’articolo ha fatto della volgare ironia, accompagnandola all’immancabile fake news che ad Atri non esisterebbe la crisi idrica, nonostante tutti i giornali, compresa la testata in questione, avessero diffuso la notizia, quella vera, della preoccupazione per la carenza idrica nella sua città, espressa nei giorni scorsi dal collega sindaco di Atri Prosperi.
Ho saputo che l’autorità giudiziaria si sta occupando di tutta la vicenda che, a differenza di quanto pubblicato, interessa non solo tutta la costa abruzzese, compreso l’interno (l’articolista riferisce che a Gissi manca l’acqua da 4 giorni!). Ho già dato sin d’ora la mia piena disponibilità a collaborare con gli investigatori e annuncio che mi costituirò parte civile in tutti i procedimenti giudiziari che si dovessero mettere in atto sull’emergenza idrica.
Mi auguro che non ci sia stata speculazione su un bene così prezioso come l’acqua, ma auspico che la magistratura accerti la verità su quanto è accaduto e individui chi, eventualmente, ha manovrato con meschinità e per interessi vari, personali o politici, per favorire una situazione emergenziale del genere.»

Anna Di Giorgio: