L’Aquila, Accord Phoenix: domani riprende la produzione

Dopo il distacco della corrente all’impresa Accord Phoenix venerdì scorso, il prefetto dell’Aquila convoca un tavolo tra le parti. Raggiunta dopo ore l’intesa.

Aggiornamento delle ore 19.00

Si è conclusa, in prefettura, con un risultato positivo la prima riunione del tavolo tra Accord Phoenix e Neon Appalti, società gestrice del Tecnopolo d’Abruzzo. Quest’ultima procederà, nella giornata di domani, alla riattivazione dell’energia elettrica mentre la Accord Phoenix si è impegnata a versare un importo quale segno di buona volontà per il riavvio della stessa, sempre nella giornata di domani. Un primo passo, cui seguirà entro il 5 aprile prossimo, un nuovo incontro volto a trovare le condizioni per un accordo di lunga durata. Le parti, nel ringraziare del sostegno ricevuto il Prefetto di L’Aquila, Dott. Giuseppe Linardi, il Comune di L’Aquila nella persona del delegato del Sindaco, Ing. Lucio Nardis, e le sigle sindacali FIM, FIOM e UILM, promotrici dell’incontro, hanno dichiarato la propria disponibilità a procedere in termini di responsabilità per salvaguardare le maestranze di Accord Phoenix, del Tecnopolo d’Abruzzo e delle Aziende in esso insediatesi, e per riprendere le normali attività produttive.


Il piano industriale è importante per capire quali sono le strategie di sviluppo futuro dell’impresa – ha commentato De Sanctis – dato che al momento del suo insediamento si era impegnata ad assumere 120 persone (molti sono ex lavoratori fuoriusciti dalle imprese del fallito ex polo elettronico, ndc), mentre al momento le assunzioni sono ferme a circa la metà (60 lavoratori).

Il prefetto dell’Aquila Giuseppe Linardi si è impegnato a mediare anche per risolvere quest’ultimo importante aspetto.

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Un confronto serrato durato ore davanti al prefetto dell’Aquila Giuseppe Linardi attorno a un tavolo in cui la tensione non è mancata tra organizzazioni sindacali e rappresentanti dei lavoratori, il presidente e il gruppo dirigente di Accord Phoenix e il direttore del Tecnopolo Roberto Romanelli. Da venerdì scorso è stata staccata l’energia elettrica all’impresa di lavorazione dei rifiuti elettronici, situazione che da 5 giorni costringe i lavoratori a tenere le braccia conserte mentre le produzioni sono bloccate. Un danno enorme per l’Accord Phoenix e anche un rischio per la salute dei lavoratori, perché senza corrente elettrica non funziona l’impianto di areazione, e le polveri ristagnano negli ambienti.

Nessuno può entrare nell’area di produzione. È stato proprio il prefetto a promuovere un incontro tra le parti per una vicenda che vede da giorni volare le carte di un contenzioso in corso tra l’Accord Phoenix e il Tecnopolo che la ospita all’interno di quello che un tempo era il polo elettronico dell’Aquila, contenzioso che dovrà essere chiarito dai giudici o da un comitato di conciliazione, come ha sollecitato ieri la deputata del Pd Stefania Pezzopane. Sindacati e impresa hanno chiesto stamattina di riattivare immediatamente l’energia elettrica e far riprendere l’attività ai lavoratori e la produzione. Lo stabilimento è pubblico, acquistato dal comune anche con i fondi del Partito Democratico della Legge mancia, un sito che ha un ruolo importante soprattutto per la tenuta sociale di un tessuto occupazionale in sofferenza. Uno degli obiettivi del tavolo in prefettura è di avviare un discorso anche sulla rivalutazione dei costi e degli oneri per le aziende. Al centro della diatriba c’è infatti, il mancato pagamento dell’ultima rata di housing e L’eccessivo importo del canone corrisposto alla “Neon appalti” appunto per la gestione dei servizi di housing, oggetto dell’attenzione anche dell’organismo di vigilanza dell’azienda. Un importo che si aggira intorno ai 500mila euro al mese, costi eccessivi per l’impresa voluta all’Aquila dall’indiano Ravi Shankar.

Il servizio del Tg8