“Il più bel monumento e la più bella memoria sono le case”. A dirlo è Don Ciotti, presidente dell’associazione “Libera”, oggi ospite del “V Congresso della Camera del lavoro territoriale dell’Aquila”
Il più bel monumento sono le case, la più bella memoria viene dalla ricostruzione e dalla volontà di ridare una dignità alle persone.
E’ il presidente di Libera, Don Ciotti, il parroco che ha fatto della lotta contro le mafie e le inefficienze che aprono la porta all’illegalità e all’inedia, a esprimere parole molto vicine a quelle pronunciate 5 giorni fa dall’ex capo del dipartimento di Protezione civile Guido Bertolaso. All’inaugurazione della Scuola di pensiero di centrodestra, che fa riferimento al deputato Gaetano Quagliariello, “Magna Carta”, Bertolaso aveva provocato polemiche definendo secondario realizzare un monumento alla memoria delle vittime del sisma rispetto all’urgenza di ridare un tetto a migliaia di sfollati. Parole che hanno suscitato delle nette prese di posizione da parte dei familiari delle vittime del sisma, oltre che di una parte delle opposizioni in Consiglio comunale.
Don Ciotti è stato ospite questa mattina del “V Congresso della Camera del lavoro territoriale dell’Aquila”, in un auditorium della Cgil stracolmo per l’occasione. Una relazione, quella di Don Ciotti, appassionata e approfondita, in cui ha puntato il dito contro il dilagare delle mafie silenti, del lavoro irregolare, del caporalato criminale.
“Viviamo un’emorragia di umanità”, ha detto Don Ciotti,
che però ha anche ammonito contro l’emorragia di memoria che attanaglia i territori colpiti da calamità e tragedie che spesso hanno la loro causa e origine negli errori dell’uomo: come il sisma dell’Aquila, orfano di un referente politico del Governo, o come quello del Centro Italia di cui oggi ricorre l’anniversario, e la cui ricostruzione è ancora molto lontana.
Il servizio del Tg8