La rettrice Paola Inverardi e il rettore eletto Edoardo Alesse intervengono nel dibattito che si è sviluppato negli ultimi due giorni dopo la diffusione sulla stampa delle notizie che riguardano la nascita dei due Dea di secondo livello (i dipartimenti di emergenza e accettazione) di Chieti-Pescara e L’Aquila-Teramo.
A chiedere la massima attenzione sulla formazione dei due Dea è anche il sindaco dell’aquila Pierluigi Biondi, che chiede alla politica regionale di procedere in maniera celere e in sincronia tra i due hub. Una posizione, quella di Biondi, rafforzata dai due rettori, che ricordano che l’Università dell’Aquila è una delle due sedi abruzzesi che eroga formazione medica e sanitaria e collabora in regime convenzionale con la Regione per la gestione della sanità, ed esprimono un forte dissenso riguardo all’ipotesi di una riorganizzazione della rete ospedaliera che penalizzerebbe le aree interne.
L’Ateneo aquilano – che già eroga numerosi corsi di studio di area sanitaria, triennale, specialistica e a ciclo unico, come Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Infermieristica da sempre concorre in termini quantitativi e qualitativi alla gestione della sanità abruzzese ed ha negli anni investito una quota rilevante di risorse sia per il reclutamento di nuovi operatori della sanità che per la progressione in carriera di professionisti con elevato profilo già presenti in ruolo: un impegno, garantisce il rettore Edoardo Alesse, che verrebbe confermato: l’ateneo è pronto ad avviare un’opera mirata di reclutamento.
LA NOTA COMPLETA DELL’UNIVERSITA’ DELL’AQUILA:
L’Università degli studi dell’Aquila esprime perplessità e preoccupazione in relazione alle notizie diffuse dalla stampa locale circa una possibile difformità di trattamento nell’iter programmatico ed istitutivo dei Dea di secondo livello di Chieti-Pescara e L’Aquila-Teramo. La Rettrice prof. Paola Inverardi ed il Rettore eletto prof. Edoardo Alesse ricordano che l’Università degli Studi dell’Aquila è una delle due sedi abruzzesi che eroga formazione medica e sanitaria e collabora in regime convenzionale con la Regione per la gestione della sanità, ed esprimono un forte dissenso rispetto alla sopradetta ipotesi che penalizzerebbe ulteriormente le aree interne ancora impegnate a fronteggiare gli eventi catastrofici verificatisi nell’ultimo decennio. L’Ateneo aquilano, che eroga numerosi corsi di studio di area sanitaria, triennale, specialistica e a ciclo unico, come Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Infermieristica da sempre concorre in termini quantitativi e qualitativi alla gestione della sanità abruzzese ed ha negli anni investito una quota rilevante di risorse proprie sia per il reclutamento di nuovi ed eccellenti operatori della sanità che per la progressione in carriera di professionisti con elevato profilo già presenti in ruolo. Tutto ciò a vantaggio dell’assistenza nelle aree interne che gravitano nelle due ASL, ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila e ASL 4 Teramo con le quali l’Università dell’Aquila opera in regime di convenzione. Questo importante impegno economico dell’Ateneo, volto a migliorare le performance assistenziali, oltre che quelle di didattica e ricerca potrebbe essere fortemente penalizzato da scelte della governance regionale non ponderate e condivise con i principali attori territoriali. Pertanto il vertice dell’Ateneo aquilano, a tutela dei propri interessi istituzionali e di quelli dell’intera area interna si associa alla richiesta che l’iter istitutivo dei due presidi di secondo livello di Chieti Pescara e L’Aquila –Teramo avvenga in parallelo e proceda quanto più rapidamente possibile, nel rispetto di un generale principio di uguaglianza dei territori e delle loro necessità.