Con la firma del protocollo d’intesa, questa mattina primo passo verso la realizzazione del masterplan dell’università dell’Aquila a San Basilio.
La sede dell’Arta – l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente – sarà spostata nell’area del polo sanitario di Collemaggio. Via libera, dunque, con la firma questa mattina del protocollo d’intesa tra Università, Comune, Asl, Regione e Arta, al progetto di riqualificazione del polo universitario di San Basilio, nell’area dell’ex ospedale San Salvatore, dove sorge il polo umanistico.
Si mette dunque fine all’impasse che per due anni ha bloccato un progetto complesso a livello amministrativo, che cambierà il volto di un’area dell’Aquila che sarà destinata tra l’altro agli studenti e che ha visto arroccati sulle loro posizioni la passata amministrazione comunale di centrosinistra – promotrice insieme all’università del masterplan – da una parte, e l’Arta e il governo regionale dall’altra, che in realtà per diverso tempo hanno tentato di percorrere la strada opposta: ossia il mantenimento della sede ex Arta proprio a San Basilio, tanto che ci fu una mozione del capogruppo Pd Stefano Palumbo in Consiglio comunale per tentare di smuovere l’impasse. Quella stessa Regione che oggi esulta per il risultato raggiunto, con una conferenza stampa tenuta due giorni fa in cui l’università dell’Aquila non è stata invitata, suscitando la reazione della rettrice Paola Inverardi, che ha parlato di mancanza di etica.
Tornando sulla vicenda, Pietrucci ha accusato dei tempi così dilatati i sindacati che “pressavano affinché si ricostruisse l’Arta nella sua sede originaria”.
Si tratta comunque di un tassello importante per completare la riqualificazione di tutta l’area, non solo San Basilio, ma anche quella sottostante di via della Croce Rossa, con le mura urbiche e via Duca degli Abruzzi, compreso l’ex asilo noto come “asilo occupato”.
Sarà proprio l’Università ad assumersi l’onere maggiore della permuta, comprando in sostanza l’area ex Arta con risorse d’ateneo, circa 530mila euro, soldi che andranno in parte alla Asl per la permuta, appunto, con l’area di Collemaggio. Tutto il lavoro di ricostruzione, invece, costerà 52 milioni di euro (stanziati con delibera Cipe), ma i tempi di realizzazione sono lunghissimi: il Provveditorato alle opere pubbliche dovrà realizzare il progetto preliminare, poi quello esecutivo, poi si dovrà pubblicare il bando per l’affidamento dei lavori.
Un progetto voluto e avviato dalla passata amministrazione che, in realtà, immaginava un altro percorso dal punto di visto finanziario, e cioè che fosse il Comune ad acquisire l’area dell’ex Arta, che sarebbe diventata così uno spazio pubblico, per poi destinarlo alla Asl come compenso di permuta. Le cose non sono andate proprio così e l’esborso dovrà sostenerlo l’università, che se n’è fatta carico pur di vedere realizzato il progetto.
Il masterplan di San Basilio prevede la realizzazione di un polo bibliotecario ampio e importante, che riunirà la biblioteca universitaria con la Salvatore Tommasi, delocalizzando anche l’archivio di Stato per dare vita ad un polo documentale moderno, aperto 24 ore al giorno. A San Basilio – nell’edificio dell’ex ospedale San Salvatore – sorgerà la Casa dello studente. Prevista anche una mensa con bar, e un’aula ipogea sotto la piazza da 700-800 posti.