L’Aquila, Perdonanza bene Unesco: un percorso per nulla scontato

Perdonanza-Celestiniana

Perdonanza patrimonio immateriale dell’Unesco: un percorso niente affatto scontato. A competere con la Perdonanza celestiniana, proposta del Governo italiano che per la terza volta, spunta il progetto transnazionale (che vede tra l’altro come proponente proprio l’Italia affiancata da Grecia e Austria) della Transumanza.

Non basta essere “belli” o “antichi” per diventare patrimoni dell’umanità: bisogna essere unici, straordinari, di rilevanza mondiale, e soprattutto rispondere a caratteristiche ben definite, come quella di rappresentare una tradizione secolare. La Perdonanza celestiniana deve riuscire a difendere tutte queste peculiarità. Ma a fare da competitor alla proposta del Governo italiano che per la terza volta cerca di entrare nella lista dei beni immateriali dell’Unesco con la Perdonanza celestiniana, spunta il progetto transnazionale (che vede tra l’altro come proponente proprio l’Italia affiancata da Grecia e Austria) della Transumanza, che potrebbe mettere a rischio L’Aquila. Non solo: questo è il terzo tentativo dell’Italia d’inserire la Perdonanza nella lista Unesco: il dubbio che sorge è che forse il dossier e con esso il percorso diplomatico avviato nel 2017 presentino qualche falla.

Il messaggio del Perdono, inoltre, potrebbe essere visto dai componenti Unesco – che sono di diverse provenienze religiose e culturali – come collegato a un messaggio religioso, al cristianesimo, e quindi poco attinente al concetto della tradizione su cui l’Unesco fa leva.