Organizzazioni di categoria, sindacati, ordini professionali al lavoro per organizzare una manifestazione di protesta contro il blocco della ricostruzione dell’Aquila
La mancanza di un titolare dell’ufficio speciale che firmi le determine ormai da un mese sta creando problemi di liquidità alle imprese. Un Governo concentrato su altre priorità – come la gestione dell’emergenza del crollo del ponte Morandi a Genova e la crisi con l’Unione europea – e che ha messo in secondo piano la ricostruzione post-sisma dell’Aquila e del centro Italia.
Ad annunciare l’idea di richiamare l’attenzione del Governo con una manifestazione di protesta è il delegato di Confindustria per la ricostruzione, Ezio Rainaldi, che però spiega:
Siamo pronti come associazioni dell’Aquila e dell’intero cratere sismico a presentare al Governo un progetto di rilancio del territorio: pochi punti ritenuti fondamentali per la rinascita economica delle aree interne di qui ai prossimi 10-20 anni, proiettando lo sguardo al futuro, quando la ricostruzione sarà conclusa.
Occorrono interventi speciali , incentivi, sburocratizzazione del sistema di pagamento delle imprese, dice Rainaldi, le associazioni di categoria stato preparando un documento e chiedono di essere ricevute subito dall’esecutivo. Intanto per i subappaltatori – anelli finali della lunga filiera della ricostruzione – è crisi per la mancanza dei pagamenti.
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