Arrivano all’Aquila i sensori da indossare, la “Let’s wearable solution” ha elaborato dei dispositivi in grado di misurare i parametri vitali basandosi su tecnologia wireless. Pronto un prototipo preindustriale. Se ne è parlato al “Tecnopolo” dell’Aquila.
Sensori da indossare. Chi pratica sport estremi e deve affrontare sfide dure o temperature proibitive già conosce la cosiddetta “wearable technology”. Guanti autoriscaldanti, per esempio, fondamentali per praticare gli sport invernali. Ma ancora poco si sa della sua evoluzione: la “wearable electronic sensors”. Una tecnologia esplorata e studiata da una piccola start up aquilana, “Let’s wearable solution” ospitata all’interno del “Tecnopolo” erede di quello che era il polo elettronico dell’Aquila, e che ha realizzato una formula di tessuto in grado, letteralmente, di monitorare i parametri vitali di chi la indossa. Dallo sportivo al medico impegnato sulle frontiere delle emergenze.
Ma che cosa sono i dispositivi wearable? Sono dispositivi elettronici, cento per cento tessili, con sensori incorporati che possono ricevere dati dal corpo dell’individuo che li indossa ma anche dall’ambiente circostante. Dispositivi che funzionano in modalità wireless o appoggiandosi a uno smartphone o a un tablet. I wearables inviano informazioni all’unità di elaborazione, che può essere incorporata o posizionata su un server esterno, e trasferiscono le informazioni all’utente. Sono in grado ad esempio di monitorare il cuore o la respirazione. Per ora è un prototipo in fase preindustriale, ma presto potrà essere lanciato sul mercato.
I dati wearables sono anche un elemento di sviluppo delle tecnologie 5G, sperimentazione che L’Aquila condivide con altre 4 città in Italia, come spiega il docente universitario di Telecomunicazioni e coordinatore scientifico della sperimentazione 5G all’Aquila Fabio Graziosi.