E’ il tormentone estivo del momento all’Aquila, una soap opera che probabilmente accompagnerà questa bizzarra estate aquilana: il mistero del viaggio del sindaco Pierluigi Biondi in Russia. Viaggio che lo ha portato nella capitale Mosca a fine marzo e finito sotto accusa delle opposizioni sin da subito per non essere stato spiegato, motivato, rappresentato coerentemente.
Viaggio di cui a lungo non c’è stata traccia – hanno denunciato nelle settimane scorse i consiglieri di centrosinistra – nemmeno sul portale del Comune. Perché un viaggio a Mosca? Si è trattato di un appuntamento istituzionale? Quali opportunità per L’Aquila? Le opposizioni di centro sinistra puntano il dito sull’inopportunità della trasferta, che il sindaco Biondi ha fatto con i suoi collaboratori più stretti e con un “lobbista” di Giulianova Gabriele Rossi – che desta qualche sospetto fra i consiglieri – e tra l’altro voluto dal sindaco all’interno della cabina di regia sulla smart city.
Nonostante le risposte fornite da Biondi all’interrogazione presentata in Consiglio comunale dai consiglieri di centro sinistra Stefano Palumbo, Stefano Albano, Americo Di Benedetto e Paolo Romano, il caso verrà portato in Commissione Garanzia. Nel mirino anche la presenza dei collaboratori di Biondi – in realtà già contestati per quelli che vengono definiti “conflitti d’interesse” – e i costi del viaggio. Rispondendo all’interrogazione, il sindaco ha ricordato che:
il Governo federale russo, dopo il terremoto ha contribuito alla rinascita di Palazzo Ardinghelli e della chiesa di S. Gregorio Magno con due donazioni da 7,2 e 1,8 milioni di euro.
Biondi ha spiegato di essere stato invitato dal ministro del Dipartimento degli affari esteri e relazioni internazionali del governo di Mosca, e di aver sottoscritto un “importante accordo tra Mosca e L’Aquila”, sulla scia di altre partnership sottoscritte ad esempio con Genova, Milano e Venezia, e riguardanti le politiche su smart city, turismo, sicurezza e innovazione. Quanto alle spese, il Comune – ha detto Biondi – non avrebbe speso un euro per il viaggio, se non per una serie di doni di rappresentanza per un totale di 300 euro. Una risposta che non ha soddisfatto le opposizioni: se non ha pagato il Comune, il sindaco ha sostenuto il viaggio con risorse proprie? Una domanda rimasta ancora senza risposta.
Il consigliere del “Passo possibile” Paolo Romano torna sulla questione staffisti:
a che titolo i due collaboratori hanno accompagnato il sindaco?
E’ su uno di loro che si concentra l’attenzione dei consiglieri di centrosinistra (ma anche del gruppo di pensatori di sinistra “Globuli rossi”, che parla di conflitto di interessi, perché sarebbe pagata da Abruzzo Engineering con i soldi della ricostruzione). Si tratta di una collaboratrice dipendente di Abruzzo Engineering, assegnata alla struttura di raccordo istituzionale e dunque “utilizzata” da Biondi, che avrebbe potuto fare il viaggio perché in ferie. Ma le opposizioni mantengono i loro dubbi sulla sua presenza.
“E’ dunque passata all’ente? Quando sarebbe avvenuto?”, chiede Romano.
Proprio su quest’ultima il gruppo di pensatori di sinistra “Globuli rossi” a maggio aveva sollevato una sorta di conflitto di interessi, perché sarebbe pagata da Abruzzo Engineering con i soldi della ricostruzione.