Ritorno a scuola tra degrado e sporcizia per gli studenti dell’Itis Luigi di Savoia di Chieti. L’istituto industriale è chiuso per lavori e gli alunni sono stati dislocati in sedi provvisorie
Aule inadeguate, intonaco che cade, sporcizia e lampade appese con fili provvisori: con un ampio corredo fotografico la consigliera provinciale Carla Di Biase (FdI) raccoglie lo sfogo di studenti e famiglie e punta il dito contro l’amministrazione provinciale di Chieti, capitanata dal presidente Menna, chiamata a farsi carico dei problemi segnalati dagli studenti.
Pubblichiamo di seguito il comunicato della consigliera provinciale Carla Di Biase (FdI) che si fa portavoce del disagio della comunità scolastica dell’Itis Luigi di Savoia.
«È da giorni che ricevo le richieste di aiuto degli studenti dell’ITIS Luigi di Savoia e dei loro genitori», dichiara la consigliera provinciale Carla Di Biase. «Apprendo con sgomento che il loro rientro in classe è stato traumatico. I ragazzi frequentano l’istituto industriale Luigi di Savoia che al momento è chiuso per lavori di ristrutturazione. Attualmente sono stati collocati in strutture diverse, alcuni all’Ordine equestre del Santo sepolcro di Gerusalemme in via Vernia a Chieti e la situazione in cui sono è quella delle foto che mi hanno fatto recapitare.
Mancano sedie, banchi, è sporco ovunque, le stanze hanno un intonaco che cade a pezzi, le lampade sono appese con fili provvisori con il rischio che vadano a finire sulla testa dei ragazzi (questa mattina in una classe sembra che una lampada si sia staccata).
È ovvio che questa situazione è attribuibile a chi si doveva occupare del trasloco e dell’allocazione delle classi. Nonostante il Presidente Menna e la Consigliera Silvia Di Pasquale (che ha la delega specifica) abbiano cercato di rassicurare gli utenti, premunendosi di trovare gli spazi per poter dare avvio all’inizio dell’anno scolastico, la situazione che si è profilata sotto gli occhi degli studenti appare drammatica.
Pare evidente che oltre a consegnare le chiavi, nessuno si sia premunito di verificare lo stato dei luoghi, di affidare il trasloco e la pulizia a una ditta esterna.
Lo stato di abbandono in cui versa il sistema scolastico provinciale è la fotografia della concezione che chi ci amministra ha di come dovrebbero funzionare la scuola. Qualcuno pensa ancora che il compito dell’amministratore si limiti al taglio dei nastri e augurare un buon anno scolastico tramite le pagine social. È evidente, invece, che il funzionamento delle scuole richiede un impegno diverso. Una visione che questa amministrazione non ha le cui conseguenze ricadono su studenti e famiglie.
Dal canto nostro valuteremo se si profila l’interruzione di pubblico servizio e se ci sono gli estremi per rivolgerci all’autorità giudiziaria e adire la magistratura competente.»