Funghi: cercatori perdono la vita nel Teramano, avvelenamento altro rischio

Tragedie nei boschi del Teramano: tre cercatori di funghi hanno perso la vita negli ultimi 10 giorni, di cui soltanto ieri, complici il terreno bagnato e scivoloso. Cresce l’allerta anche per il rischio di avvelenamento da specie fungine difficili da identificare

L’autunno è la stagione prediletta dai cercatori di funghi, che con cestini e bastoni si avventurano nei boschi alla ricerca di prelibatezze da portare in tavola. Tuttavia, quella che sembra essere una tranquilla attività all’aria aperta nasconde numerosi pericoli. Negli ultimi 10 giorni sono stati ben tre i cercatori di funghi che hanno perso la vita nel teramano, due nella sola giornata di ieri: Giuseppe Di Luca, 82enne di Corropoli, e Aldino Ruggieri, 85enne di Tortoreto, In entrambi i casi registrati i fungaioli sono scivolati e precipitati in zone boscose, molto probabilmente a causa del manto particolarmente bagnato dopo le recenti piogge. La notizia ha fatto riaccendere i riflettori su un’attività spesso sottovalutata da chi si approccia a questa pratica senza le dovute precauzioni.

Altro grande pericolo nel raccogliere funghi selvatici è senza dubbio il rischio di avvelenamento. Esistono centinaia di specie fungine, molte delle quali sono difficili da distinguere a occhio nudo. Errori di identificazione possono risultare fatali. Gli esperti consigliano sempre di consultare un micologo professionista prima di consumare i funghi raccolti.
Inoltre è fondamentale ricordare che alcuni funghi tossici non mostrano immediatamente sintomi di avvelenamento: i segni possono comparire anche dopo 24 ore, rendendo difficile l’intervento tempestivo.

In Abruzzo per essere abilitati alla raccolta dei funghi è necessaria l’autorizzazione.

I boschi possono essere luoghi insidiosi, con terreni scivolosi, ripide scarpate e sentieri poco segnalati. Ogni anno diversi cercatori di funghi si perdono, spesso senza avere con sé attrezzature adeguate per orientarsi, come mappe o dispositivi GPS. Altri rischiano cadute accidentali, con conseguenti lesioni spesso gravi. Alcune aree boschive sono inoltre frequentate da animali selvatici che, se disturbati, possono reagire in modo pericoloso.

 

Anna Di Giorgio: