Futuro sempre più preoccupante per le Terme di Caramanico. A lanciare l’allarme è il vice Presidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli che oggi ha tenuto una conferenza stampa alla luce del prossimo svolgimento della sesta asta fallimentare.
E’ in programma il prossimo 16 ottobre la sesta asta fallimentare per la vendita delle Terme di Caramanico e della Reserve, ma all’orizzonte ancora tante nubi visto che, quasi certamente, anche questa andrà deserta e che ci sono forti difficoltà nel dare seguito alla stipula del contratto di concessione tra la Regione e la Dre Srl. individuata da Areacom tramite gara. Difficoltà che per certi aspetti potrebbero risultare, perfino insuperabili, come spiega il Vice Presidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli:
“Crediamo che ci sia un grande ritardo e che le responsabilità della Regione siano gravi perché crediamo che sia sbagliato tenere distinti i due procedimenti ovvero quello per l’asta fallimentare che riguarda i due lotti delle Terme e quello che invece riguarda lo sfruttamento delle acque perché come dicevo innegabilmente si crea una posizione di vantaggio. Ma – prosegue Blasioli – da uno dei numerosi accessi agli atti abbiamo poi scoperto che il 12 settembre la Regione Abruzzo scrive alla sua società di Committenza Aeracom dicendo: guardate che la procedura che avete portato a termine in sette mesi di lavoro non ci consente di poter contrarre un contratto di concessione per lo sfruttamento delle acque con un soggetto aggiudicatario che aveva vinto e che è Dre Srl, a causa della mancanza del Piano Industriale e dello Studio di fattibilità delle opere e degli interventi, della mancanza del documento inerente le opere di compensazione, e della mancanza della polizza definitiva dell’assegnatario, e soprattutto una questione che crediamo insanabile e cioè: la Dre Srl individua le sorgenti e tra queste individua anche la Sorgente La Salute oltre alla Sorgente Santa Croce Pisciarello, ma la Sorgente La Salute con una delibera di Giunta 464 del 31 luglio 2023 era stata assegnata al Comune di Caramanico e non poteva quindi essere utilizzata. E dunque se nessuno parteciperà all’asta ci sarà un danno diretto al Comune di Caramanico che è creditore di 1,5 mln di euro. E dunque per evitare che che si vada alla calende greche. Per questo chiediamo che venga convocata la Commissione di Vigilanza per affrontare la questione delle Terme di Caramanico e sopratutto che la Regione faccia un passo avanti e acquisti almeno il comprensorio delle Terme per farle ripartire e mettendo insieme bene immobile e sfruttamento delle acque”.
IL SERVIZIO DEL TG8