Rai, Fina (Pd): «Dopo Scurati Tele-Meloni colpisce Di Pietrantonio»

«Dopo Scurati Tele-Meloni colpisce Di Pietrantonio»: così il senatore Pd Michele Fina, riprendendo un’intervista di Luca Telese, neodirettore del quotidiano Il Centro, alla scrittrice abruzzese

La denuncia del senatore Pd Michele Fina riprende l’intervista di Luca Telese, neodirettore del quotidiano abruzzese Il Centro, a Donatella Di Pietrantonio, una delle più importanti scrittrici italiane, negli ultimi anni insignita di riconoscimenti importanti come il premio Campiello e lo Strega.

«Apprendiamo della gravissima opera di censura che sarebbe stata messa in atto dalla Rai nei confronti di Donatella Di Pietrantonio», dichiara il senatore Pd Michele Fina. «Un episodio che, nella sostanza e nei modi, sarebbe indicativo di come sia ridotto il servizio pubblico in versione Tele Meloni.
Alla scrittrice era stato richiesto di scrivere un monologo sull’Abruzzo per il programma televisivo “Che sarà”, ma il lavoro, apprendiamo essere stato inspiegabilmente censurato e mai mandato in onda. Ciò sarebbe avvenuto, secondo quanto viene riportato, non per i contenuti ma perché sul quotidiano la Repubblica la scrittrice avrebbe dichiarato, alla vigilia delle elezioni regionali abruzzesi, il suo voto per il candidato del centrosinistra Luciano D’Amico.
Si tratterebbe di un’operazione vergognosa chiaramente comandata dalla politica. Talmente vergognosa che la Rai non avrebbe avuto nemmeno il coraggio di avvisare direttamente la scrittrice dell’impossibilità di mandare in onda il monologo, ma la sua casa editrice, usando come motivazione la par condicio. Naturalmente una scusa del tutto estranea ai contenuti del monologo.
Una vicenda, quindi, inquietante e gravissima che ci rimanda a quanto fatto a un altro grande scrittore italiano, Antonio Scurati: in quel caso la censura era stata sui contenuti di un monologo sul fascismo, in questo caso evidentemente per un’intenzione di voto in un’elezione locale espressa in un’altra sede.
Siamo alla censura con liste di proscrizione contro coloro che hanno l’ardire di voler difendere i propri diritti civili e politici e che dichiarano pubblicamente il loro voto per candidati che non appartengono all’attuale maggioranza.
Depositerò oggi stesso un’interrogazione urgente, ma questo ennesimo episodio conferma, qualora qualcuno ne avesse ancora bisogno, la necessità inderogabile di una riforma profonda della Rai, restituendo a questa fondamentale azienda del paese libertà, indipendenza e qualità nell’offerta.»

LA REPLICA DELLA RAI: NESSUNA CENSURA
In relazione a quanto dichiarato dalla scrittrice Donatella Di Pietrantonio, secondo la quale un suo monologo sull’Abruzzo, chiesto dalla trasmissione “Chesarà”, sarebbe stato cancellato, la Direzione Rai Approfondimento precisa che non vi è stata nessuna censura.
Pubblichiamo di seguito la nota della Rai.

«La redazione e la conduttrice Serena Bortone, che in un primo momento avevano chiesto un contributo alla scrittrice, a seguito di un’intervista rilasciata dalla stessa – in periodo di par condicio – con una precisa indicazione di voto, proprio in Abruzzo, decidevano autonomamente di non mandarlo in onda. Questo perché – come comunicato a Donatella Di Pietrantonio dalla stessa Serena Bortone, allora conduttrice del programma – violava quanto espressamente previsto dalle regole aziendali in materia di par condicio e di questo informava correttamente la Direzione.
Quanto poi al fatto che il monologo non sia più andato in onda, giova ricordare che la scrittrice Donatella Di Pietrantonio è stata nuovamente tra gli ospiti di “Chesarà” il 24 marzo, quando aveva letto un monologo sulle Fosse Ardeatine. Il programma, poi, si è chiuso lo scorso giugno e non è più nel palinsesto Rai.»