All’Aquila il Pd interviene sui fondi Restart, dedicati allo sviluppo economico; per i dem è inaccettabile la risposta del sindaco Biondi
Sul cosidetto Restart 1 ci sono 47 milioni ancora da assegnare e programmare e altri 110 sul Restart 2 sono fermi da tre anni e garantiti dal governo Conte. Il Pd accusa il Comune di gestire in silenzio le risorse e chiede al sindaco Biondi di aprire subito la discussione per programmare le risorse con il territorio. I fondi Restart, sottolineano i dem, sono un lascito del Pd.
«Sono risorse degli aquilani e del cratere, frutto del grande lavoro che ci fu nel dopo sisma, intuizione del Pd locale con la Pezzopane quando è stata deputata», ha dichiarato il consigliere Stefano Albano. «Hanno tre caratteristiche le risorse, richiedono una programmazione e lo dice la legge. Queste risorse sono quelle del meccanismo del 4%, per ogni tot di risorse che arriva per la ricostruzione il 4% si può accantonare per progetti legati allo sviluppo economico. La norma richiede anche una concertazione con il territorio e infine i soldi vanno usati per investimenti, anche per la cultura, per industria culturale. Biondi mistifica la vicenda. Dal 2018 che cosa hanno fatto? Il centrosinistra ogni mese quando governava apriva tavoli di concertazione per una discussione ampia. Da una parte ci sono i soldi che gestisce il comune per finanziare eventi soprattutto estivi che non stanno dando nessun ritorno alla città e poi ci sono le risorse nella disponibilità della regione che stanno prendendo la muffa. Biondi mischia anche risorse del Pnrr con fondi Restart nelle sue risposte. Si sta facendo un colpevole ritardo sulle risorse Restart. C’era la prima assegnazione e poi ci sono le risorse di Restart 2. Qui ci sono altri 110 milioni di euro. L’anno scorso facemmo un’interrogazione comunale per capire perché queste risorse sono ferme, soprattutto perché durante la pandemia avrebbero aiutato. Avevamo un dato, al 2019 quando cambia il governo regionale c’erano approvati 25 interventi per Restart 1 per 230 milioni di euro. Se mi si ripianse all’ interrogazione che gli interventi sono 31 per 270 milioni, capite che sono stati fatti solo sei interventi. Rimangono 47 milioni di euro si risponde che però sono fermi dal 2019 da quando si è insediata la giunta Marsilio. È un dato incontrovertibile perché lo scrivono gli uffici. E dallo scorso anno non è cambiato nulla. Questi signori hanno in cassa quasi 50 milioni e non li hanno spesi in anni difficili. Un colpevole ritardo c’è anche per il Restart 2, dal 2021 dove stanno i 110 milioni di euro, mi dicono che il CIPE starebbe assegnando ma finora cosa è stato fatto? Ebbene, la prima lettera è stata mandata da Biondi a Musumeci nel 2022 per chiedere che ci si incontrasse per discutere. È una cosa vergognosa e su questa vicenda non ci fermeremo.»
Il consigliere Stefano Palumbo ha aggiunto che non c’è nulla di nuovo rispetto all’atteggiamento classico di Biondi rispetto al Pd. «La verità è che i soldi non sono stati impegnati e quindi è indispensabile capire e farne oggetto di dibattito pubblico per capire che impatto le risorse hanno avuto. Avevano obiettivi chiari, la rigenerazione dei centri, lo sviluppo. Parliamo di centinaia di milioni di euro.»
«Su questa vicenda dei fondi del 4% di Restart intendiamo fare un’operazione di verità e rilancio», ha aggiunto Stefania Pezzopane. «In questi anni, con un’accelerazione negli ultimi tempi, il sindaco continua a portare su di sé tutto ciò che di bello c’è e su altri le negatività. Non è così. Ogni giorno Biondi dovrebbe ringraziare il Pd, perché tutte queste misure sono frutto del nostro preziosissimo lavoro. In nessun altro terremoto si sono ripetute queste misure: né in Emilia, né in centro Italia.»