La mancata presa in carico delle strutture sanitarie pubbliche obbliga le Asl a rimborsare prestazioni fatte altrove: a Pescara se ne occupa lo Sportello per il diritto alla salute
Forse non tutti lo sanno: la legge dice che, qualora le prestazioni prescritte non siano effettuate entro i tempi previsti, l’utente può effettuare quelle prestazioni presso operatori privati per poi chiedere il corrispettivo rimborso. La normativa prevede anche i tempi massimi per la prestazione sanitaria: per quanto riguarda gli esami è di 60 giorni, mentre le liste di attese ad oggi in molti casi superano i 6 mesi.
A magrissima consolazione occorre sapere che il ritardo con cui i cittadini accedono alle cure sanitarie non è prerogativa solo dell’Abruzzo, prova ne sia il fatto che lo Sportello per il diritto alla salute è già attivo in diversi comuni dell’Italia. E per fortuna, visto che tra liste d’attesa, file al cup e pronto soccorso al collasso chi ha bisogno dei servizi sanitari rischia di accedere troppo tardi alla diagnosi o alla cura.
Per aiutare i cittadini alle prese con le storture del sistema sanitario, Federconsumatori Aps Abruzzo, Cgil e Spi Cgil Pescara hanno attivato uno sportello dedicato.
“Una battaglia che parte da lontano quella della Federconsumatori Aps Abruzzo, della Cgil Pescara e dello Spi Cgil Pescara, un impegno per una sanità universale ed efficiente che possa garantire a tutti l’accesso alle cure. Una lotta unitaria, portata avanti da tempo insieme a diverse realtà associative per difendere e rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale che ha bisogno di risorse economiche, umane oltre che di una precisa strategia organizzativa”.
La lunghezza delle liste di attesa sta assumendo ovunque contorni drammatici. Per questo la Federconsumatori aps Abruzzo, la Cgil e lo Spi Cgil Pescara aprono uno sportello per il diritto alla salute, affinché i cittadini riescano ad ottenere le prestazioni sanitarie fissate nel Piano di Governo o dalle indicazioni del medico.
“L’articolo 32 della Costituzione tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività; – si legge nella nota di Federconsumatori – la Legge 833/1978 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale ne stabilisce i principi fondamentali di universalità, uguaglianza e equità. Il susseguirsi di tagli, le mancate riorganizzazioni e le scelte sbagliate hanno progressivamente indebolito e impoverito quello che per anni è stato considerato uno dei migliori servizi sanitari pubblici a livello mondiale. La sanità pubblica in Italia, e in particolare in Abruzzo, vive una condizione di estrema difficoltà da cui appare impossibile uscire senza un concreto cambio di rotta, che però non appare imminente.
Anche la Legge di bilancio 2024-2026 prosegue nel progressivo definanziamento del servizio pubblico con risorse che non saranno sufficienti neanche a coprire gli effetti dell’inflazione e, di conseguenza, non saranno in grado di garantire i necessari rinnovi contrattuali del personale sanitario e le ulteriori nuove spese vincolate: ciò significa che le Regioni avranno meno risorse a disposizione rispetto a quelle di ieri già insufficienti. Allarmante il rapporto tra Fondo Sanitario Nazionale e PIL che, dal 6,3% del 2024 scenderà ulteriormente fino al 5,9% nel 2026: il valore più basso degli ultimi decenni. La conferma della volontà politica del Governo Meloni di disinvestire e quindi, nei fatti, di proseguire nello smantellamento del SSN a favore della privatizzazione della salute.
Purtroppo prende inoltre forma il progetto di autonomia differenziata, destinato a peggiorare ulteriormente le gravi e profonde diseguaglianze territoriali – che incidono sia sulle aspettative di vita alla nascita, sia sulle aspettative di vita in buona salute, e si traducono anche in un’elevata mobilità delle persone dall’Abruzzo verso altre regioni per curarsi.
Anche la ASL di Pescara deve provvedere ad erogare le prestazioni entro i tempi massimi stabiliti. Tutti i cittadini sono invitati a recarsi allo lo sportello in via Benedetto Croce 114 o a prendere contatti telefonando al n. 3757366177 per rivendicare e vedersi riconosciuto il proprio diritto alla salute”.