Migliorare la visibilità dei piccoli musei, profondamente inseriti nei territori, valutandone comunicazione e peculiarità: a Pescara il progetto europeo Digimuse della Fondazione Genti d’Abruzzo
La Fondazione Genti d’Abruzzo è capofila del progetto cofinanziato dal programma Erasmus+ della Commissione Europea. I due partner sono Institut De Haute Formationaux Politiques Communautaires e Internet Web Solution rispettivamente provenienti da Belgio e Spagna.
«Si tratta di un’esperienza con cui la Fondazione implementa la sua pratica nella partecipazione ai bandi e ai progetti europei, ponendosi per la prima volta come capofila – spiega il presidente Emilio Della Cagna – Il progetto, della durata di ventiquattro mesi, ha lavorato anche su tutto quel sistema di innovazione con il quale le istituzioni culturali sono state obbligate a confrontarsi durante il periodo di emergenza sanitaria. Una serie di ipotesi di sviluppo che, seppur differenti l’una dall’altra, possono oggi essere messe a sistema per realizzare una grande rete, anche internazionale, di cui i cittadini potranno beneficiare».
Focalizzata sui piccoli musei (specificamente ma non esclusivamente demo-etno-antropologici), l’iniziativa prevede tre percorsi: potenziare l’innovazione della funzione educativa e inclusiva delle strutture attraverso soluzioni digitali; aumentare le opportunità di accesso al programma Erasmus attraverso un percorso specifico, promuovere la collaborazione internazionale tra le diverse realtà ponendo le basi per la creazione di un network europeo.
«Abbiamo effettuato – spiega la direttrice della Fondazione Genti d’Abruzzo, Letizia Lizza – una mappatura sui diversi territori, procedendo poi all’identificazione e all’analisi di soluzioni digitali innovative a livello europeo per promuovere l’inclusione sociale nei musei. Abbiamo definito schede uniformi con la valutazione, per ogni singola struttura, di un rapporto costi benefici per ogni soluzione proposta. La seconda analisi ha riguardato i modelli di network tra associazioni europee, per arrivare a stabilire possibili criteri, strutture e modalità per l’avvio di un network di piccoli musei».
La pubblicazione realizzata è una guida utilissima dal punto di vista manageriale e della comunicazione e costituisce un vero e proprio viaggio esperienziale in realtà che rappresentano profondamente il territorio in cui insistono.
«I risultati – sottolinea Antonella Giancaterino, che ha lavorato sul progetto – verranno resi disponibili gratuitamente sui siti dei partner e sono stati già inviati ad almeno 100 musei e associazioni in Europa, che sono i primi destinatari del progetto. Sarà così possibile condividere le buone pratiche e una matrice comune sugli strumenti digitali utilizzati e utilizzabili, rafforzando anche le capacità transnazionali e progettuali attraverso una guida sulla partecipazione ai programmi Erasmus Plus».