A Pescara è partito intorno alle 18.00 il corteo No G7 per la pace e il disarmo. Un lungo serpentone ha attraversato il lungomare e altre strade cittadine per poi confluire in piazza Salotto per gli interventi
Secondo i manifestanti la partecipazione al corteo è stata superiore alle aspettative, qualcuno parla di oltre un migliaio di persone. Il corteo è stato promosso dal coordinamento No G7 Pescara, contestualmente al summit internazionale che si è concluso oggi in città.
Il coordinamento No G7 Pescara è composto da dieci promotori e altri 35 aderenti, tra associazioni e partiti politici eterogenei (compresi Rifondazione comunista, Potere al popolo, Movimento 5 stelle, Alleanza verdi e sinistra, Radici in Comune ed esponenti del movimento politico Pettinari Sindaco), oltre ai sindacati Cgil, Cobas e Usb.
I manifestanti si sono radunati in largo Madonnina, poi hanno marciato sul lungomare, via Trilussa, via Ravenna, Corso Vittorio Emanuele, via Muzi. L’arrivo è in piazza Salotto, dove sono previsti alcuni interventi. Il serpentone di gente si è mosso in ordine e tranquillità, fugati i timori diffusi in mattinata sul possibile arrivo di contestatori violenti. Musica, fumogeni, cori e bandiere sventolanti, in particolare quella lunghissima della Palestina, hanno animato il corteo.
“Il G7 si è pappato un milione e 150mila euro: non sarebbero bastati per sistemare tutta Pescara, ma sicuramente sarebbero stati utili per fare qualcosa per chi è indigente. I “Grandi della terra” potevano fare molto di più, non basta un simbolico albero di ulivo per promuovere la pace”, hanno detto i manifestanti.