A Pescara si può festeggiare la primavera raccogliendo plastica

Può essere un buon modo di celebrare l’arrivo della primavera quello di contribuire a liberare la spiaggia di Pescara dalla plastica

Iniziano ambedue con la lettera ‘p’, ma sono concettualmente distanti anni luce: la primavera, quella che è entrata ieri anche se la festeggiamo oggi, e la plastica, quella che una volta arrivata non se ne va più.

Cominciamo dalla prima, e facciamolo ‘poeticamente’ con questi versi di Cesare Pavese:

“È passato il tempo delle piogge, e tutto
brilla di luce chiara. Anche i pensieri
sono limpidi, freschi, puri come il cielo
dopo il vento d’aprile.”

Infatti oggi, 21 marzo, almeno al mattino splende un pallido sole, anche se ancora tiepido e poco duraturo. Per molti resta questo l’inizio della bella stagione, ma in realtà, dal 2008, è stato anticipato di un giorno: il 20 marzo. La variazione, dettata da questioni astronomiche, resterà ‘in carica’ fino al 2102.

Ben più lunga vita invece ha la plastica, materiale di invenzione relativamente recente ma che rischiamo di portarci appresso fino alla tomba. Dell’umanità, non nostra. Qualcuno però reagisce, e sono sempre di più le persone sensibili all’argomento. Un esempio, certo non l’unico, è quello del Touring Club Italiano che per domenica 23 marzo, a Pescara, organizza una giornata di raccolta della plastica in una porzione di arenile.

I volontari del Touring Club Italiano – Club di territorio di Pescara chiamano a raccolta tutti coloro che hanno a cuore l’integrità e la salubrità dell’ambiente per ripulire dalla plastica un tratto della spiaggia nord di Pescara.

L’appuntamento è alle 10:30 di domenica 23 marzo, sull’arenile dello stabilimento Calypso, a sud, o di quello del Barracuda, a nord. I gruppi che qui si formeranno muoveranno verso gli estremi opposti raccogliendo oggetti e frammenti di plastica che troveranno tra la sabbia.

Il raccolto sarà portato allo stabilimento Delfino Verde dove verrà selezionato, insaccato, pesato e depositato per la consegna ad Ambiente SpA che ne curerà lo smaltimento.

“In mare e sulla spiaggia la plastica degrada fino a spezzettarsi in parti minute, – afferma Elio Torlontano, console del Touring Club Italiano e coordinatore del Club di territorio di Pescara –. Le micro e le nano plastiche inquinanti l’ecosistema marino sono assorbite dalla fauna ittica e, attraverso la catena alimentare, entrano nel nostro corpo senza che ce ne accorgiamo. La scienza ha anche accertato che la plastica degradata accoglie virus e batteri patogeni per la salute dell’ambiente, degli animali e dell’uomo. Pertanto, dovremmo essere consapevoli che non è più procrastinabile l’agire per ridurre la dispersione di plastica nell’ambiente e che, soprattutto, dobbiamo diminuirne la produzione”.

Del resto basta fare una passeggiata sulla spiaggia per contare in un metro quadro una quantità di rifiuti plastici impressionate: dai giochi dei bambini alle coperture degli ombrelloni, dai tappi ai flaconi interi, dalle buste alla rafia, fino ai blister delle medicine e altri elementi del tutto estranei alla natura.

“Sul tratto di arenile di Pescara scelto per la pulizia si trovano in abbondanza spezzoni e parti intere di reti tubolari in polipropilene per la coltivazione dei mitili – dette reste – spiaggiate dalle mareggiate. Provengono dai campi di allevamento presenti al largo lungo tutta l’estensione della costa abruzzese, come d’altronde in altri tratti dell’Adriatico. Gli allevatori del mare salpano le reste immerse entro le quali crescono i mitili, le tagliano per estrarre i molluschi e le gettano in acqua anziché issarle a bordo e conferirle a terra per lo smaltimento. Tra la sabbia si trovano molti altri oggetti di plastica che il mare restituisce, ma anche i giochi dei bambini (secchielli, formine, palette, gonfiabili, ecc.) abbandonati sulla spiaggia a fine stagione balneare. E i filamenti di rafia sintetica che il vento stacca dagli ombrelloni di tipo hawaiano. Questi rifiuti sono i più insidiosi perché si spezzettano e degradano velocemente. Purtroppo sarà molto difficile raccoglierli”.

Questa azione di cittadinanza attiva tesa a creare una più profonda coscienza pubblica ecologica, segue l’invio di sollecitazioni alle Istituzioni e, da ultimo, di documenti al Presidente della Giunta della Regione Abruzzo, al Sindaco di Pescara e al Comandante del Dipartimento Marittimo, poi più largamente diffusi, in cui si raccomanda l’adozione di provvedimenti concreti attraverso l’adeguamento dei Piani Marittimi, regionale e comunali, oltre che le norme sui rifiuti ed incentivi, se utili per velocizzare la transizione a gestioni ecocompatibili delle attività in mare e sulla spiaggia.