A24 – A25: il Consiglio di Stato conferma la gestione dell’Anas

Il Consiglio di Stato ha confermato che Anas possa continuare a gestire le autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25. Per Strada dei Parchi “pronunciamento che lascia tutto impregiudicato”

Questo in attesa che il Tar del Lazio, il prossimo 21 settembre, si pronunci nel merito della revoca anticipata in danno della concessione a Strada dei Parchi, del gruppo industriale abruzzese Toto, decisa dal Consiglio dei ministri il 7 luglio scorso. La ordinanza è stata resa nota oggi dopo che nella udienza di ieri il collegio si era riservata una decisione.

Era stata, lo scorso 31 luglio, la quinta sezione dello stesso Cds a firma del presidente, Diego Sabatino, a ribaltare il pronunciamento del Tar del Lazio che per ben due volte, il 12 e il 27 luglio scorsi, aveva concesso la sospensiva in riferimento al decreto legge del Governo, stabilendo che prima di entrare nel merito a settembre, dovesse essere Sdp, del gruppo industriale abruzzese, a continuare la
gestione.

“E’ un pronunciamento atteso che lascia tutto impregiudicato, ovvero aperto ad ogni soluzione. Come lo stesso Consiglio di Stato evidenzia nella ordinanza resa nota oggi, le questioni di merito, tra cui i rilievi di costituzionalità del decreto di revoca del Cdm poi conferito in legge e del rispetto del diritto comunitario dal momento che la concessione è stata assegnata con una gara europea, saranno esaminate al Tar del Lazio nella udienza di merito del 20 settembre prossimo”. Così Strada dei Parchi Spa, ex concessionaria delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25, sulla ordinanza del Consiglio di Stato che ha confermato la gestione nelle mani di Anas.

“Ci limitiamo inoltre ad osservare che i supposti elementi urgenti sulla sicurezza stradale posti a base della decisione del giudice monocratico del Consiglio di Stato lo scorso 31 luglio scorso non siano stati minimamente valutati e considerati
visto che nessun atto o iniziativa è stata adottata da Anas in queste settimane di gestione – concludono le fonti interne a Sdp”.

 

Barbara Orsini: