Maurizio Gentile, ex Ad di Rete ferroviaria italiana (Rfi), ingegnere idraulico originario di Sulmona, è il commissario straordinario nominato dal governo per la messa in sicurezza antisismica delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25. ” Come abruzzese penso ad una nuova autostrada”. L’H2O chiede chiarezza e vigilanza.
“A livello personale e come abruzzese, parlando da tecnico, propendo per la ipotesi progettuale di riclassificare l’infrastruttura autostradale attuale secondo le leggi e le tecniche che si userebbero per una costruzione ex-novo per avere una opera dalla vita nominale utile molto lunga per le future generazioni”. Lo ha detto l’ingegnere Maurizio Gentile, ex Ad di Rete ferroviaria italiana (Rfi), ingegnere idraulico originario di Sulmona, attuale commissario straordinario nominato dal governo per la messa in sicurezza antisismica delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25. Gentile ha consegnato al Ministero per le Infrastrutture e Trasporti un primo programma per l’attuazione del piano economico e finanziario (Pef) di Strada dei Parchi, concessionaria delle A24 e A25, dal 2014 in attesa di rinnovo. Dice la sua da tecnico optando per una opera per i prossimi 100 anni: il mega progetto di messa in sicurezza è previsto dalla legge di stabilità del 2012 che ha considerato le due arterie strategiche per le calamità naturali, questo dopo il terremoto dell’Aquila del 2009.
“In linea di massima c’è convergenza di principio su un intervento di lunga prospettiva, ma non c’è ancora una scelta definitiva. Ora il nuovo Governo dovrà verificare la disponibilità e gli impegni di finanza pubblica ed agire di conseguenza – spiega ancora Gentile. Della proposta presentata al Mit non sono emerse ipotesi di costi: l’ultima sul campo legata ad una bozza poi tramontata, è quella che prevede un mega intervento di 3,1 miliardi di euro di lavori, di cui 2 a carico dello Stato e 1,1 a carico della concessionaria. Secondo quanto si è appreso, con il grande progetto di messa in sicurezza con una infrastruttura ex novo, avrebbe un costo di 6,5 miliardi di euro”.
“Senza entrare nel merito dei costi, che possono essere molto variabili a seconda delle scelte possibili tra i due scenari descritti, l’arco temporale ragionevole del progetto di radicale intervento sarebbe di 12-14 anni, con interventi che partono dalle opere e dalle zone a maggior rischio“, chiarisce ancora il commissario Maurizio Gentile. “In quello sull’esistente non ci vorrà molto tempo meno, visto che non si possono aprire tanti cantieri insieme su autostrade in esercizio. In tutti e due i casi, comunque, non sarà mai prevista la interruzione del servizio e quindi della viabilità in arterie che non hanno alternative e che sono strategiche in caso di calamità: si agirà con interventi programmati su principi di alta, media e bassa priorità, sempre su quattro corsie. Quello che interessa maggiormente però in questa fase – conclude – è avere un programma basato sulla disponibilità di finanza pubblica e affrontare le criticità maggiori su opere d’arte vecchie di 50 anni”.
“La surreale proposta di bucare le montagne appenniniche per un nuovo tracciato autostradale al posto dell’attuale A24 e A25 più che alla transizione porterebbe alla catastrofe ecologica, visto che i massicci carbonatici sono le principali riserve di acqua potabile per centinaia di migliaia di persone, oltre ad essere aree protette e siti di interesse comunitario, a parte le numerose faglie attive e capaci presenti sull’eventuale tracciato” così il Forum H2O alla notizia dell’invio al Ministero delle Infrastrutture da parte del Commissario Straordinario Gentile di due opzioni per il nuovo Piano Economico Finanziario delle due autostrade gestite da Strada dei Parchi, una con rifacimento delle opere sul tracciato attuale e l’altra, da sempre cavallo di battaglia di Toto, su un tracciato da realizzare ex novo.
“Se leggiamo correttamente le sue dichiarazioni, invero un po’ confuse, da quello che leggiamo Gentile sembrerebbe propendere fortunatamente per il rifacimento delle opere del tracciato attuale ma ha consegnato anche l’alternativa che il gruppo TOTO ha già cercato di propinarci, subendo un pesante e inequivocabile stop già nel 2016 dai tecnici del Mit. Pertanto non si capisce su quali basi normative oggi il Commissario faccia rientrare dalla finestra quello che è già uscito dalla porta. Infine pare che questo PEF in ogni caso varrà miliardi di euro. Saranno gestiti da Strada dei Parchi in quanto oggetto, appunto, del PEF? Davanti alle accuse gravissime di diverse procure e alle inequivocabili carenze gestionali censurate dallo stesso MIT, sarebbe a nostro avviso incredibile “premiare” il gestore con enormi somme di denaro pubblico senza invece procedere a gare europee per ogni nuovo lavoro sull’infrastruttura non previsto nell’affidamento originario.
Come Forum H2O auspichiamo che il nuovo Ministro Giovannini rigetti immediatamente proposte irricevibili e, anzi, proceda a valutare l’operato di Strada dei Parchi fino in fondo, compresa l’eventuale rescissione della convenzione visto quanto sta emergendo nelle inchieste e dalle verifiche dei tecnici del suo stesso ministero”.