Abbattimenti discussi: dopo i cervi d’Abruzzo i suini di Pietracamela?

Ad Intermesoli di Pietracamela, in provincia di Teramo, una ventina di suini vaga tra prati e boschi. Emessa ordinanza di abbattimento

I circa 22 suini, un misto tra maiali e incroci con cinghiali, sono diventati oggetto di un acceso dibattito locale. La loro presenza ha spinto il sindaco di Pietracamela, Antonio Villani, a emettere un’ordinanza che ne prevede la cattura e l’uccisione, ritenendoli una minaccia per la sicurezza pubblica.

Secondo il provvedimento i suini selvatici rappresenterebbero un pericolo sia per la circolazione stradale che per l’incolumità dei cittadini. Tuttavia, la decisione del sindaco ha sollevato proteste da parte delle associazioni animaliste, che si sono mobilitate per trovare una soluzione alternativa.

LNDC Animal Protection e Vita da Cani, rappresentanti della Rete dei Santuari di Animali Liberi, hanno inoltrato una lettera al sindaco, ai Carabinieri Forestali e alla ASL Veterinaria, chiedendo di fermare l’abbattimento degli animali. Le associazioni propongono di trasferire i suini in rifugi adeguati, dove potrebbero essere ospitati in sicurezza e gestiti in modo appropriato, previa castrazione e con gli opportuni controlli sanitari per garantire la tutela degli animali già presenti nei rifugi, ma per fare questo c’è bisogno di tempo.

Viceversa, l’ordinanza comunale fa riferimento alla possibilità che questi animali causino tensione sociale e persino stati di panico e li descrive come potenzialmente aggressivi o pericolosi:

“La loro presenza potrebbe determinare incidenti stradali e situazioni di pericolo per le persone e per l’incolumità pubblica”.

Di parere diverso Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, e Sara D’Angelo, presidente di Vita da Cani:

“Come sempre, quando si tratta di animali liberi, la prima e unica soluzione che viene in mente alle amministrazioni locali è quella più estrema: uccidere. Abbiamo offerto più volte la nostra disponibilità a prendere in carico questi animali, ma la nostra prima richiesta è stata ignorata. Speriamo che il sindaco Villani prenda in considerazione la nostra proposta, facendo una scelta di vita e non di morte”.

Oltre a proporre un’adozione responsabile degli animali, le associazioni sottolineano l’esistenza di misure alternative per gestire i rischi connessi alla loro presenza sul territorio. In particolare, suggeriscono una migliore gestione dei rifiuti per evitare di attirare i suini nelle vicinanze delle abitazioni, la recinzione degli orti privati per scoraggiare l’accesso degli animali e l’installazione di dossi rallentatori lungo le strade a rischio. Interventi che, secondo le associazioni, permetterebbero di ridurre i rischi senza ricorrere a metodi estremi.