Continua a crescere il numero di persone bisognose sostenute dal Banco Alimentare dell’Abruzzo. E continua a crescere l’attività di recupero e distribuzione di cibo nella nostra regione. È quanto emerge dal bilancio 2021 presentato dal presidente Antonio Dionisio all’assemblea dei soci, che si è tenuta questa mattina nella sede di via Celestino V a Pescara, nel corso della quale si è provveduto anche al rinnovo delle cariche statutarie: Dionisio è stato confermato alla guida dell’associazione per i prossimi tre anni, e sarà affiancato da un consiglio direttivo composto da Cesare Ciamarone, Michele Ianniello, Mauro Morelli e Paolo Spadaccini.
“Il mio primo mandato – dice il presidente Antonio Dionisio – è stato caratterizzato da curiosità e ascolto che, man mano che mi addentravo nelle varie sfumature che colorano la vita quotidiana del Banco alimentare, incontrando persone, storie, progetti, e gustandone a pieno tutte la portata umana e culturale, ha alimentato quello sguardo di stupore e gratitudine per essere stato coinvolto in prima linea in una realtà che si è consolidata nel tempo come un interlocutore instancabile ed affidabile nella costruzione del bene comune. Sono stati anni, sì difficili per tutto quello che è accaduto, ma entusiasmanti, che hanno incrementato in me quel livello di consapevolezza necessari per condurre una realtà complessa e con una incidenza tangibile nel nostro territorio. I prossimi tre saranno caratterizzati quindi da un desiderio di innovazione, frutto dei tanti cambiamenti che questi anni ci hanno suggerito come modalità operative, capacità di risposta al bisogno, accompagnamento alle tante realtà che fanno affidamento sulla nostra presenza, come dialogo con le istituzioni e con i nostri donatori privati e pubblici. Progetti nuovi che avranno sempre come scopo ultimo quello di perseguire la nostra mission: lotta allo spreco alimentare e riduzione della povertà, aiutando chi aiuta. Confidando nella professionalità e nel sostegno degli amici del direttivo che, con me, hanno rinnovato la loro disponibilità a donare il proprio tempo per mettersi al servizio di quest’opera, confortato dalla straordinaria operatività del nostro direttore e di tutto il suo staff, sono certo che riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati ma sempre con un’apertura all’imprevisto, a ciò che accade, perché solo così possiamo continuare ad alimentare speranze”.
Per quanto riguarda i numeri, nel 2021 in Abruzzo sono state assistite 33.185 persone, con un incremento del 2,52 per cento rispetto all’anno precedente (quando erano 32.370), mediante una rete di 183 enti convenzionati (erano 188 nel 2020). Nel dettaglio, sono 13.321 gli assistiti a Pescara e provincia (75 enti convenzionati), 10.653 a Chieti e provincia (63 enti), 4.736 a Teramo e provincia (27 enti), e 4.475 a L’Aquila e provincia (18 enti).
In termini di cibo distribuito, sono stati donati 2.337.750 kg di prodotti, con un incremento del 13,22 per cento. Il valore economico di questo cibo è pari a 6.583.664 di euro (2,80 euro al kg il valore convenzionale stabilito come Rete Banco Alimentare). A Pescara e provincia sono andati 1.013.063,58 kg di prodotti, a Chieti e provincia 784.591,117 kg, a Teramo e provincia 303.297,077 kg e a L’Aquila e provincia 236.798,231 kg.
Questo cibo distribuito proviene per il 52,30 per cento dall’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), l’ente che gestisce i programmi nazionali ed europei di assistenza agli indigenti, il 20,60 per cento è stato recuperato dall’industria agroalimentare, il 15,44 per cento dal progetto Siticibo (servizio di recupero dei prodotti freschi in alcuni punti vendita, che nel 2021 ha fatto registrare un + 40 per cento) e dalla grande distribuzione organizzata, il 8,60 per cento dalla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare di fine novembre, il 2,68 per cento dall’ortofrutticolo e lo 0,39 per cento da altre fonti.
Le attività sono realizzate da uno staff coordinato dal direttore Cosimo Trivisani e composto da sette dipendenti, insieme all’apporto insostituibile di quarantuno volontari.