A luglio caldo da record in Abruzzo, ma la neve in montagna resiste. L’alpinista Peluzzi: «Situazione eccezionale dovuta a una primavera fresca»
Stride l’immagine di escursionisti in tenuta estiva sulle montagne d’Abruzzo, a spasso tra accumuli di neve e lastre di ghiaccio in mezzo al verde. Sui monti abruzzesi infatti non tutti i segni dell’inverno sono spariti, malgrado le alte temperature, come dimostrano le foto di questi giorni che a metà luglio, a 1650 m di quota, documentano “una situazione eccezionale, dovuta a una primavera molto fresca”, chiarisce l’alpinista Davide Peluzzi.
«È l’estate con più neve che abbia mai visto in Abruzzo in trent’anni di escursioni sulle nostre montagne e non solo», aggiunge l’alpinista Davide Peluzzi, presidente di “Explora guide”, associazione per la formazione di guide ambientali escursionistiche riconosciuta dal Mise, ambasciatore del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga nel mondo e direttore responsabile del magazine “Universal Geographic”. «Fino a 20 giorni fa le temperature erano abbastanza al di sotto della norma. Ho riscontrato infatti nevai ovunque nel cuore del Gran Sasso e questi accumuli hanno provocato pochi mesi fa una valanga sul versante nord ovest del Corno Grande (2912m), dove è scesa una grande quantità di neve che si è aggiunta a quella che già c’era.»