Durante un recente incontro con il ministero dell’Agricoltura, Federpesca Abruzzo ha messo in luce alcune delle principali sfide che le aziende del settore della pesca stanno affrontando
Tra queste, spiccano la mancata ricezione dei compensi per i fermi biologici, la necessità di una maggiore autonomia nella programmazione delle giornate di pesca e la richiesta di semplificare le procedure amministrative. Una delle questioni più pressanti secondo il presidente di Fedepesca Abruzzo Vincenzo Staffilano rimane è la gestione del fermo biologico, un periodo in cui la pesca è sospesa per permettere il ripopolamento delle specie marine. Il presidente ha evidenziato la richiesta di flessibilità da parte degli armatori, che vorrebbero poter decidere autonomamente quando interrompere l’attività, basandosi su fattori come i cicli riproduttivi delle specie ittiche. Il presidente di Federpesca ha indicato la primavera, da aprile a giugno, come il periodo ideale per il fermo biologico, contrariamente all’estate, in particolare agosto, che coincide con il picco del turismo costiero. La scelta del periodo estivo ha ripercussioni negative anche sul settore della ristorazione, che si trova a dover servire pesce congelato o importato, anziché fresco e locale. Staffilano ha anche rilevato che i pagamenti per i fermi biologici del 2021 non sono ancora stati erogati dal ministero, causando ulteriori difficoltà finanziarie per gli armatori, già provati da una situazione economica complessa. Ma alla già delicata situazione del comparto c’è una nuova problematica portata all’attenzione dai pescatori quella del pagamento delle incombense che ora dovranno essere saldate solo tramite bonifico bancario.