Si allunga l’ombra del sabotaggio sugli incidenti con gli animali avvenuti in Abruzzo sulle autostrade A24 e A25 gestite da Strada dei Parchi
Gli ultimi episodi sono avvenuti recentemente nei pressi di Avezzano. La scoperta degli squarci sulle reti di protezione autostradale, speculari su entrambi i lati e compatibili con un taglio di cesoie, lascerebbe ipotizzare scenari non accidentali, tanto che la stessa concessionaria ha sporto denuncia alla Polizia stradale.
Il varco creato nella rete di protezione, che ha consentito l’attraversamento della fauna selvatica in autostrada, soltanto negli ultimi tre giorni ha generato tre incidenti stradali che per puro caso non hanno avuto esiti tragici, ma che hanno inevitabilmente riacceso il dibattito sul tema della sicurezza stradale sulle reti viarie che attraversano zone protette come i parchi.
Due di questi sinistri sono avvenuti sull’A25 nel tratto compreso tra i caselli di Avezzano e Magliano dei Marsi: entrambi sono stati causati dall’attraversamento di gruppi di cinghiali e solo per pura fortuna non hanno avuto esiti gravi per gli automobilisti.
Nessuna conseguenza anche per l’uomo che mercoledì scorso ha impattato degli ungulati nel tratto teramano dell’A24. La sua auto a gpl ha preso fuoco, ma il rogo è stato subito spento dai Vigli del fuoco.
Torna dunque centrale la messa in sicurezza delle autostrade gestite da Strada dei Parchi, progetto già avviato dopo un lavoro di concertazione che ha coinvolto anche il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
“Occorre investire risorse significative per la progettualità legata al tema della sicurezza stradale – sottolinea il direttore del Pnalm Luciano Sammarone – la gestione di strade e autostrade è in capo ai soggetti che detengono le concessioni, anche sul fronte rimborsi”.
GUARDA IL SERVIZIO DEL TG8: