Abruzzo: presentato il rendiconto sociale INPS 2022

L’INPS ha presentato oggi il rendiconto sociale 2022 per l’Abruzzo. Dal documento emergono le dinamiche del contesto socio economico produttivo della regione

Nell’evento, che si è svolto all’Auditorium dell’Ance, sono stati illustrati i dati dai quali si evince una generale una ripresa del sistema produttivo con un incremento delle aziende.

Il direttore regionale Luciano Busacca ha ribadito il ruolo sociale che l’istituto svolge in Abruzzo a sostegno di cittadini, famiglie, lavoratori e imprese. Busacca si è anche soffermato sul problema del precariato:

“Crescono le aziende e cresce l’occupazione, ma rimane la pagina nera del precariato. Molti contratti sono a tempo determinato”

Dal rapporto emergono anche altri aspetti: l’aumento del flusso contributivo – più 7,35% nel 2022 – e quello delle aziende con dipendenti, circa 1500 unità in più con un numero di addetti pari a 290 mila persone. Crescono i commercianti, si consolidano i lavoratori autonomi con un flusso contributivo in forte aumento. Le grandi imprese con più di 250 dipendenti sono 74, di più le micro imprese. Sono aumentati molto anche i contributi per invalidità e gli assegni sociali.

Il rendiconto Inps evidenzia dunque importanti segnali di ripresa economica, dopo la crisi generata dalle restrizioni relative alla pandemia. Secondo il documento, indicazioni di crescita, già registrate nel 2021 e consolidatesi nel 2022, hanno fatto segnare un aumento del flusso contributivo del 7,35% nel 2022 nel settore privato, mentre, se si aggiungono i flussi contributivi del settore pubblico, l’aumento si attesta al 6,78%.
Anche il tessuto delle aziende con dipendenti in Abruzzo è aumentato, in termini numerici, di circa 1500 imprese, mostrando nel 2022 (35.290) una leggera variazione incrementale rispetto all’anno 2021 (33.938). Si registra pure, nell’ambito delle aziende con dipendenti, un maggior numero medio di addetti pari a 290mila nel 2022 contro i 248mila del 2021. Sul fronte dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti e piccoli imprenditori agricoli) si rileva la crescita del numero dei commercianti, in controtendenza con la loro continua diminuzione degli anni passati. Per le altre categorie di lavoratori autonomi, si nota una limitata diminuzione nel numero degli stessi, tuttavia meno accentuata rispetto agli anni precedenti, ma si registra nel contempo, per tutte le categorie di lavoratori autonomi, un flusso
contributivo in forte aumento: ciò denota un consolidamento in termini economici di queste categorie di lavoratori autonomi.
L’87,5 % delle aziende con dipendenti è costituito, come già noto, da micro imprese con un numero di addetti da 1 a 9; sono 479 (1,5 %) le aziende con più di 50 addetti, mentre le grandi imprese con più di 250 dipendenti sono solo 74 (0,2%).

 

 

Marina Moretti: