In Abruzzo l’86,5% dei diplomati Its lavora entro un anno secondo la ricerca condotta da Openpolis tra gli Istituti tecnici specializzati
Gli istituti tecnologici superiori (Its), che rappresentano una parte dell’offerta di istruzione in Italia, offrono ottime opportunità in termini di ricadute occupazionali, tuttavia – stando ai dati elaborati da Openpolis – queste scuole non sono abbastanza conosciute né valorizzate.
Eppure da oltre un decennio chi sceglie questo tipo di istruzione terziaria si candida a trovare lavoro entro un anno dal conseguimento del titolo di studio: oggi la percentuale è di circa l’86,5%, e spesso di tratta di diplomati che esercitano una professione coerente con il proprio percorso di studi.
Per i diplomati nel 2021 questa quota, in Abruzzo, è risultata anche più alta della media nazionale: 91,8% (9 diplomati su 10). Oltre 5 punti in più del dato italiano.
Su questo peculiare livello di istruzione è in corso un profondo processo di riforma nell’ambito del Pnrr, con l’obiettivo ripensare la filiera formativa dei settori tecnologici secondo un taglio più professionalizzante.
È noto come il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro abbia conseguenze economiche e sociali enormi, anche in termini di esclusione sociale. L’Abruzzo, come riporta Openpolis, non è immune dal fenomeno. Basti pensare che, alla ripresa autunnale di quest’anno, in 52 casi su 100 le imprese della regione prevedevano di avere
difficoltà a trovare i profili desiderati.
Gli istituti tecnologici superiori in Abruzzo sono attualmente 6. All’Aquila è nato l’Its per l’efficienza energetica. A Pescara c’è quello delle nuove tecnologie per il made in Italy, rientrante nell’area dedicata alla moda e basato principalmente su tessile, calzaturiero e abbigliamento. L’Its Most, dedicato alla mobilità sostenibile nel trasporto merci e persone, è a Ortona (Chieti). Non lontano (a Santa Maria Imbaro) sorge l’istituto superiore “sistema meccanica”, specializzato in meccatronica, automazione ed automotive. Infine, due sono gli Its in provincia di Teramo: uno nel capoluogo (sistema agroalimentare) e l’altro a Mosciano Sant’Angelo (turismo e cultura).