Abruzzo: un caso di febbre dengue a Civita d’Antino

La Regione Abruzzo, con la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila e l’Istituto Zooprofilattico di Teramo, ha attivato i protocolli di sicurezza sanitaria per il caso di febbre Dengue a Civita D’Antino

A comunicarlo è il Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo. Il caso riguarda una donna residente a Civita, ma domiciliata stabilmente a Roma, in un
quartiere dove era stato rilevato un focolaio attivo di febbre dengue (da non confondere con la febbre gialla).

Dopo avere ricevuto la segnalazione dall’Istituto Spallanzani di Roma, la Asl1 si è subito attivata con l’amministrazione comunale di Civita d’Antino, dove la donna avrebbe soggiornato per alcuni giorni tra il 20 e il 23 ottobre, raccomandando l’attivazione di procedure di disinfestazione, così come previsto dal Piano nazionale Arbovirosi. Procedure che hanno portato alla chiusura di alcune strutture (anche le scuole) per un periodo di tre giorni, necessari per consentire gli interventi di bonifica in totale sicurezza per la salute dei cittadini, trattandosi di sostanze chimiche potenzialmente nocive.
Si tratta, in ogni caso, di misure messe in atto a scopo precauzionale, in attesa del completamento dell’indagine epidemiologica e degli ulteriori accertamenti affidati
all’Istituto Superiore di Sanità.

La dengue, nota anche come febbre rompiossa, è una malattia virale acuta trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzare Aedes infette. È è endemica nelle aree a clima tropicale. Il virus dengue è l’agente patogeno responsabile. È un Arbovirus (termine generico riferito ai virus trasmessi all’uomo da artropodi). La dengue può presentarsi, infatti, in due varianti cliniche: dengue classica (forma benigna); dengue emorragica (forma grave e potenzialmente letale).

La dengue classica esordisce con un aumento della temperatura corporea, a cui seguono cefalea, dolori attorno e dietro agli occhi, dolori muscolari e alle ossa, eruzioni citanee, nausea, vomito e altri disturbi gastro-intestinali.  La dengue emorragica è caratterizzata, invece, da trombocitopenia, manifestazioni emorragiche e perdita di liquidi, che possono causare veri e propri collassi.

Il virus dengue non si trasmette direttamente da persona a persona. Il veicolo è rappresentato dalle zanzare che entrano in contatto con l’agente virale pungendo esseri umani o animali infetti e rimangono portatrici di dengue per tutto il loro ciclo vitale. Le epidemie sono sostenute, quindi, dalla trasmissione uomo-zanzara-uomo.La trasmissione della dengue avviene attraverso la puntura di una zanzara femmina infetta, appartenente al genere Aedes: sia le Aedes aegypti confinate soprattutto in aree tropicali e sub-tropicali, che le Aedes albopictus (comunemente chiamata zanzara tigre) presenti anche alle nostre latitudini sono implicate nell’insorgenza della malattia. In Africa, diverse altre zanzare sono state indicate come potenziali vettori per il virus dengue.

 

Marina Moretti: