I lavori al Traforo del Gran Sasso, per la messa in sicurezza del sistema idrico, non saranno brevi ed i disagi che ne conseguiranno preoccupano cittadini e Istituzioni del territorio soprattutto per il discorso del servizio idrico.
Si preannunciano forti disagi anche per l’utenza, composta da 70 mila persone circa, che potrebbe restare a secco nel vero senso della parola. Il piano, come è noto, è stato affidato al Commissario Corrado Gisonni.
Nell’aquilano si è già verificato il fenomeno dell’acqua torbida che ha portato la Gran Sasso Acqua, la società che gestisce il servizio idrico, a dover chiudere i rubinetti tempo fa e ad intimare al Commissario di sospendere i lavori per far tornare i livelli ad uno stato normale con un botta e risposta tra i due. Il problema è serio e il confronto costante. La situazione è stata affrontata anche in Comune in commissione sentendo il presidente della Gran Sasso Alessandro Piccinini. La preoccupazione maggiore è che non si sa quando ci sarà il progetto definitivo e soprattutto vi è una certezza. La messa in sicurezza non sarà di pochi mesi. Per questo la Gran Sasso Acqua sta già pianificando delle azioni per assicurare l’approvigionamento idrico delle zone a rischio senza problemi con l’uso di fonti alternative. Per Piccinini per il momento non ci sono problemi.